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Boom di zuccheri, grassi e carboidrati
Seduti sul divano e dediti ad impastare pizza e dolci gli italiani piangono sulla bilancia. In questi due mesi di lockdown, chiusi a casa, senza possibilità di fare attività fisica all’aperto o in palestra, ecco che molti di noi si ritrovano davanti allo specchio più grassi: mediamente di due chili. E’ quanto emerge da una stima di Coldiretti in occasione dell’avvio della Fase 2 sui dati dei consumi nazionali di Ismea che hanno visto crescere del 18% la spesa di cibo finita sulle tavole del Belpaese.
Tutta colpa del cosiddetto “comfort food” che in questo periodo ha visto un vero e proprio boom soprattutto di alimenti ricchi di zucchero, grassi e carboidrati. Secondo l’indagine nel periodo della quarantena c’è stato un +150% di spesa di farine e semole, +14% di pane, crackers e grissini, +7% di pasta e gnocchi, +38% di impasti base e pizze, +13% di dolci, +24% di primi piatti pronti oltre al +37% di olio semi usato per fritture di ogni tipo. “L’effetto del maggior consumo di cibi calorici abbinato a bevande alcoliche è aggravato dal fatto che – sottolinea la Coldiretti – l’abbuffata è stata accompagnata dalla sospensione di qualsiasi attività sportiva e da una maggiore sedentarietà per la chiusura forzata in casa che ha ridotto il movimento fisico e favorito l’accumulo di peso. Un fenomeno diffuso che ha generato anche l’ironia del web dove si trovano vignette umoristiche legate al lockdown come quella che raffigura una bilancia con sopra scritto: “Sali pure, andrà tutto bene“.
Adesso con l’allentamento delle restrizioni e la possibilità di fare sport anche all’aperto per molti l’obiettivo sarà smaltire questi chili in eccesso, soprattutto in vista dell’ormai imminente prova costume. Secondo la Coldiretti il 47% degli italiani sarà attento alla dieta per mantenersi in forma. Un aiuto in questa stagione viene dalla grande disponibilità lungo tutta la Penisola di frutta e verdura, che garantiscono una riserva naturale di vitamine, consigliate anche dall’Istituto superiore di sanità.
La migliore di tutte rimane la tanto ormai famosa dieta mediterranea che, con il giusto mix di carboidrati, carne, frutta, verdure e vino, ha garantito al Belpaese fino ad ora una speranza di vita alla nascita che raggiunge il massimo storico di 82,3 anni con 80,9 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne con ben 14.456 ultracentenari a livello nazionale.
di: Maria Lucia PANUCCI
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