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Per Berlino si tratta del peggior calo dal 1991
E’ crollata la produzione industriale tedesca a marzo per effetto dell’epidemia di Covid-19 e delle misure di lockdown predispste dal Governo. Dopo la quasi-stagnazione di febbraio, che segnava un timido +0,3%, il dato vede per il mese appena trascorso un ben – 9,2%, “il calo più grande dall’inizio della serie nel gennaio 1991“, secondo l’istituto federale di statistica Destatis. Si va ben oltre le stime degli analisti che si aspettavano un calo del 5%. Rispetto allo stesso mese di un anno prima il dato ha registrato un crollo dell’11,6% contro il -1,8% rivisto indicato a febbraio.
La produzione di beni strumentali è diminuita del 16,5% ma il settore più colpito è quello automobilistico, giù del 31,1%. Il settore delle costruzioni è stato un’eccezione in questo quadro cupo, visto che la sua produzione è aumentata dell’1,8%. “Questi dati mostrano come un’economia aperta come la Germania sia stata colpita duramente dalle misure di preclusione sia in patria sia all’estero“, osserva l’analista Carsten Brzeski. Le esportazioni in Asia, che hanno contribuito a mitigare gli effetti dell’ultima grande crisi del 2009, ora sono assenti. Inoltre, “l’industria tedesca già scossa dallo scandalo diesel, dai problemi legati alle norme sulle emissioni di CO2 e dalle tensioni commerciali internazionali, rischia di non navigare in acque tranquille ancora per parecchio tempo“, conclude l’analista. Il ministero tedesco dell’Economia ha detto di attendersi un calo ancora peggiore della produzione industriale in aprile. L’Istituto Ifo segnala per il suo indice sulla produzione industriale per i prossimi tre mesi il dato di -51,4 punti , da -21,4 punti a marzo: indicatore peggiore di quanto accadde al picco della crisi finanziaria globale del 2008-2009.
Stessa situazione anche in Francia, dove la produzione affonda del 16,2% mensile a marzo, a causa delle chiusure decise per evitare la diffusione del Coronavirus. Lo rileva l’ufficio nazionale di statistica Insee. A febbraio la produzione dell’industria era salita dello 0,8% (dato rivisto dall’iniziale +0,9%). Gli analisti si aspettavano un calo del 12,4%.
di: Maria Lucia PANUCCI
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