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Economia

Sciopero, da stasera i benzinai incrociano le braccia per 48 ore

Matteo Valléro
12 Maggio 2020
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[:it] Per l’Unione nazionale consumatori l’agitazione è illegittima e nuoce solo ai consumatori A breve partirà lo sciopero dei benzinai per protestare contro il crollo dei consumi che da mesi […]

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Per l’Unione nazionale consumatori l’agitazione è illegittima e nuoce solo ai consumatori

A breve partirà lo sciopero dei benzinai per protestare contro il crollo dei consumi che da mesi li costringe a lavorare in perdita. Due giorni di stop, da questa sera alle 22 fino allo stesso orario di giovedì, con la chiusura delle aree di servizio autostradali compresi tangenziali e raccordi.

Un disagio non da poco per i cittadini che da qualche giorno hanno ripreso a circolare, ma secondo le associazioni di categoria Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio, servirà a denunciare “la condizione di emergenza economica e sanitaria nella quale continuano ad essere lasciate le imprese di gestione”. A fine marzo lo sciopero generale degli addetti alle pompe di benzina di tutta Italia era stata stata scongiurata in extremis grazie all’intervento dell’Autorità di Garanzia sugli scioperi e del Governo disposto a confrontarsi su una serie di agevolazioni.

L’Esecutivo però, denunciano i sindacati, è rimasto indifferente e sordo. “Davvero incomprensibile – spiegano in una nota congiunta le organizzazioni di categoria – l’atteggiamento indifferente e sordo del Governo, rispetto ad impegni rimasti lettera morta, assunti all’interno di un tavolo negoziale che non si riunisce colpevolmente da oltre un mese. Non è certo chiudendosi al confronto o sperando che ciascuno se la cavi da sé, con ogni mezzo trovi a sua disposizione, più o meno consentito, che si può contribuire a costruire per il Paese una uscita governata dalla crisi. Per quel che riguarda la categoria in assenza di un cambiamento di rotta del Governo, la protesta e le chiusure per sciopero sono destinate ad estendersi nelle prossime settimane anche al resto della rete distributiva”.

L’inerzia del Governo, che al momento non ha convocato le sigle sindacali, non è piaciuta neanche all’Unione nazionale dei consumatori che considera sbagliato il fatto di “non confrontarsi e non voler dialogare con tutte le parti”. “Chiudendo però gli impianti – sottolinea Massimiliano Dona, presidente Unc – i benzinai passano comunque dalla parte del torto e fanno un danno solo ai consumatori“.

di: Maria Lucia PANUCCI

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Direttore responsabile ad interm Giulia Guidi
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