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I mercati europei accentuano cali, Milano inclusa
Wall Street parte in deciso ribasso dopo l’ennesima doccia fredda sui dati che riguardano i disoccupati che arrivano a 2,9 milioni. A New York, l’indice Dow Jones accusa una discesa dello 0,96%; sulla stessa linea lo S&P-500 che retrocede a 2.788,55 punti, rintracciando dell’1,12%. In frazionale calo il Nasdaq 100 (-0,5%), come l’S&P 100 (-0,9%).
Milano e le altre Borse europee accentuano i cali dall’avvio della seduta. A pesare sul sentiment degli investitori sono i timori di una seconda ondata di contagi a cui si aggiungono i moniti della Fed di ieri e della Bce di oggi sulle ricadute negative economiche della pandemia di Covid-19 e delle misure di lockdown. Nel pomeriggio poi i mercati sono peggiorati ulteriormente per via delle parole del presidente Usa Donald Trum che, in un’intervista, ha usato nuovamente toni duri contro la Cina avvisando che non rinegozierà l’accordo commerciale con Pechino. Così gli indici europei sono arrivati a perdere oltre 3 punti percentuali.
Seduta drammatica per Francoforte che crolla dell’1,76%. Sensibili perdite anche per Londra, in calo del 2,43%. In apnea Parigi che arretra dell’1,90%. Sessione da dimenticare per la Borsa italiana con il FTSE MIB che sta lasciando sul terreno il 2,24%. Andamento negativo a Piazza Affari su tutti i comparti. Le vendite colpiscono in maniera pesante gli industriali come Leonardo e Cnh Industrial ma va male anche il risparmio gestito e scendono i bancari. Tra i titoli, ancora una seduta di vendite per Exor che, dopo lo stop alla vendita di PartnerRe, paga anche la notizia che la controllante Fca non distribuirà il dividendo di 1,1 miliardi di euro sull’esercizio 2019. Si salva in positivo solo Saipem, che ieri si è aggiudicata un contratto da 2,7 miliardi di dollari in Nigeria.
Lo Spread tra BTp e Bund è in leggero rialzo ma sotto quota 240 punti e al momento si attesta sui 234 punti base. Tornano a salire i prezzi del petrolio con l’Agenzia Internazionale dell’Energia che si è detta un po’ meno pessimista sull’andamento della domanda di greggio. L’Aie prevede che il calo della domanda sarà meno accentuato di quanto previsto inizialmente, man mano che i Paesi allentano le misure di lockdown ma avverte comunque dei rischi che una nuova ondata dell’epidemia di Covid-19 avrebbe su una “ripresa graduale ma fragile“. A favorire gli acquisti, c’è anche l’inatteso calo delle scorte Usa della vigilia. Ora il Brent è appena sotto i 30 dollari.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]