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Le Borse europee rallentano. Il Pil dell’Eurozona spegne gli entusiasmi
Esordio pesante per Wall Street, in risposta ad una serie di dati economici negativi, che confermano le gravidifficoltà dell’economia USA. A preoccupare è soprattutto il crollo dei consumi con vendite al dettagli che hanno registrato il calo più forte di sempre (-16,4%) (leggi qui il calo della produzione). Alla Borsa di New York, il Dow Jones lascia sul parterre lo 0,95%; sulla stessa linea lo S&P-500 che scivola a 2.830,1 punti. In ribasso anche il Nasdaq 100 (-0,97%), come l’S&P 100 (-0,7%).
Le Borse europee hanno ridotto, se non azzerato, i guadagni dopo i numeri arrivati nel Vecchio Continente: il Pil dell’Eurozona è calato nel primo trimestre del 3,8%, con un crollo del 5,8% in Francia, del 2,2% in Germania e del 4,7% in Italia. Francoforte e Londra si mantengono in modesto rialzo, Parigi è sotto la parità, mentre resta più indietro Piazza Affari con lo spread in rialzo, ora a 237 punti base.
Tra le migliori sul Ftse Mib c’è Campari: a spingere gli acquisti è un report di Barclays che ha alzato il target price da 6,40 a 8,0 euro, con giudizio Equal Weight confermato. Sul listino principale, bene anche Banca Generali (+3%) all’indomani dei conti in crescita su utile e raccolta, St (+2,6%) e Telecom (+2,3%). In fondo al Ftse Mib Unipol (-0,3%) che ha registrato nel primo trimestre un utile in calo a 134 milioni (-21%).
Il petrolio è ancora in rialzo e si avvia a chiudere la terza settimana consecutiva di guadagni, sostenuto da segnali di una ripresa della domanda in Cina in aprile. Questo allenta le tensioni sulla domanda globale, comunque ancora molto alta rispetto all’offerta visto che nel resto del mondo sono ancora in vigore lockdown e limitazioni dei movimenti. Ulteriore sostegno viene dai tagli dell’output decisi di recente dai Paesi Opec e dagli altri maggiori produttori di greggio. Detto questo, gli investitori restano cauti: l’emergenza sanitaria non è passata e in alcuni Paesi è stato registrato un nuovo aumento dei contagi dopo l’allentamento delle misure restrittive. “I fondamentali del mercato stanno chiaramente migliorando, ma nel breve periodo gli spunti al rialzo sono limitati, in un contesto di eccesso di offerta. Ci sono ancora livelli molto alti di scorte che il mercato deve assorbire“, hanno detto gli analisti di Ing. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia le scorte di petrolio diminuiranno di 5 milioni di barili al giorno nella seconda metà dell’anno. Il Wti cresce del 2,8% a 28,34 dollari al barile, portando il rialzo settimanale al 12%. Il Brent, che ieri aveva acquistato quasi il 7%, sale del 3,6% a 32,25 dollari.
Anche l’oro è in rialzo: nelle ultime ore è salito di oltre un punto percentuale rivedendo la soglia dei 1.740 dollari l’oncia. Si sta rafforzando anche il dollaro (euro sotto 1,08 e dollar index oltre 100 punti) a testimonianza di un clima di cautela per il rischio da parte degli operatori.
di: Maria Lucia PANUCCI
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