[:it]
“Con la riapertura stiamo affrontando un rischio ma dobbiamo correrlo”
“Gli sforzi collettivi fin qui fatti hanno dato i loro frutti. Sono diminuiti i contagi, i morti e per questo affrontiamo la fase 2 con la voglia di ricominciare, ma con prudenza“. Inizia così la conferenza stampa da Palazzo Chigi del Presidente del Consiglio che per la prima volta dopo tanto tempo ha parlato delle misure in vigore dal 18 maggio con i giornalisti presenti davanti a lui. Mancava l’Ansa, l’agenzia di stampa leader in Italia, che ha indetto uno sciopero di 48 ore a causa della crisi in cui versano molti redattori in questo momento.
L’accordo tra Governo e Regioni sulle riaperture, che ieri ha fissato le linee guida per le riaperture dopo il lockdown per l’emergenza Coronavirus, è stato firmato oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Le Regioni collaboreranno con noi. Con questa manovra gettiamo un ponte per limitare l’urto di questa crisi. Abbiamo introdotto misure importanti per costruire il nostro futuro, come per scuola, ricerca e università“, ha aggiunto riferendosi al decreto Rilancio varato da pochi giorni. “Non è questo il momento di prendere fiato, non possiamo fermarci“.
Il premier ha parlato di un rischio calcolato nell’allentamento delle misure restrittive: “Stiamo affrontando un rischio calcolato nella consapevolezza che la curva dei contagi potrà tornare a salire – ha sottolineato il premier. – Dobbiamo accettarlo altrimenti non potremo mai ripartire, dovremmo aspettare la scoperta e la distribuzione del vaccino ma non ce lo possiamo permettere, ci ritroveremmo con un tessuto produttivo, sociale fortemente danneggiato“.
Conte ha di fatto confermato quanto già trapelato nelle scorse ore. Da lunedì ci si potrà spostare liberamente all’interno della propria Regione senza bisogno di giustificare lo spostamento con l’autocertificazione ma con l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi e laddove non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di un metro. Dal 3 giugno sarà possibile spostarsi anche tra le Regioni e tra gli Stati Ue senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia. “Questo favorirà anche la ripresa del turismo“, ha detto Conte.
Da lunedì riaprono negozi, parrucchieri, barbieri, bar, gelaterie, pub. Riprende il calcio, la possibilità di andare a messa, tutto questo, sottolinea il presidente “a patto che le Regioni accertino che la curva dell’epidemia sia sotto controllo“. Poi dal 25 maggio riapriranno palestre e piscine mentre dal 15 giugno si potrà tornare a cinema o a teatro.
Conte si è detto consapevole che per alcuni settori riaprire non significherà rilancio degli affari. “Lo stesso decreto Rilancio, nonostante una cifra considerevole di 55 miliardi, non potrà essere la soluzione di tutti i problemi economici e sociali“, ha sottolineato. Per questo il numero uno del Governo promette (a parole) di dedicarsi d’ora in poi al decreto Semplificazioni e al piano europeo per gli strumenti finanziari da mettere in campo per una ripresa quanto mai ottimale da questa emergenza.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]