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Si tratta dell’equivalente di un anno della crisi del 2009
Ad aprile la cassa integrazione è letteralmente esplosa. Nel mese più duro della pandemia e del lockdown sono state autorizzate 772,3 milioni di ore contro i 25,3 milioni dello stesso mese dell’anno scorso. Si tratta di un aumento del 2.953,6%. Lo si legge nell’Osservatorio sulla cassa integrazione da quale emerge il boom della cassa ordinaria (+9.509%) e di quella in deroga (+239.056%) legate all’emergenza Covid e un calo invece della straordinaria (-30,3%). Ovviamente il motivo è legato alla pandemia come ha precisato l’Inps secondo cui il 98% delle ore di cassa integrazione ordinaria e deroga sono state autorizzate con causale “emergenza sanitaria covid-19”. “L’entità di tale numero è così elevata che non risulta comparabile con la misura delle autorizzazioni effettuate nei primi mesi del 2020, quanto piuttosto con il totale delle ore annue autorizzate nel periodo di crisi che va dal 2009 al 2014 – ha spiegato lo stesso istituto. – Per tutto il 2009, primo anno della grande crisi economico-finanziaria, furono infatti autorizzate 916,1 milioni di ore”.
Tra i settori più coinvolti l’industria con 605,2 milioni di ore autorizzate (contro 5,7 milioni di aprile 2019) ma anche l’edilizia (107,8 milioni di ore contro 1,8 milioni di aprile 2019). Le ore autorizzate nel mese di aprile 2020 inoltre risultano di enorme entità anche rispetto a quanto registrato nel mese precedente. L’Inps ha infatti ricevuto a marzo 144.203 domande di disoccupazione con un aumento del 37,2% rispetto a marzo 2019
Ora il problema per le aziende è riaccendere il motore delle loro attività entro il 17 agosto. Fino a questa data sono vietati i licenziamenti. Da notare, però, che la cassa integrazione in deroga per chi ha iniziato a utilizzarla fin dall’inizio dell’emergenza, copre soltanto fino a circa la metà di giugno. “Registriamo ancora un problema legato ai tempi delle procedure — ha detto Guglielmo Loy presidente del Civ Inps. — Per esempio solo il 20% di domande di cassa presentate al Fis sono state pagate perché le procedure di solito erano tarate su 10 mila domande l’anno mentre oggi ne sono arrivate 162 mila (parliamo di aziende sopra i 5 dipendenti non industriali, esclusi gli artigiani. E anche l’anticipazione del 40% da parte dell’Inps porterà nelle tasche dei lavoratori 400 euro massimo su un assegno di circa 900”.
L’Inps ha fatto sapere di aver pagato ieri l’indennità di 600 euro per i lavoratori autonomi per aprile prevista dal decreto Rilancio a 1,4 milioni di persone mentre intende concludere l’operazione pagando 400.000 indennità oggi e altri due milioni entro lunedì.
di: Maria Lucia PANUCCI
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