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La Corte federale tedesca ha stabilito che i rimborsi saranno in base ai chilometri percorsi
La Corte federale tedesca di Karlsruhe ha preso la sua decisione: la Volkswagen dovrà risarcire tutti quei clienti che hanno acquistato una vettura a motore diesel con la centralina per le emissioni “truccata” ed il rimborso dipenderà di volta in volta in base ai chilometri percorsi. Il gruppo entra di nuovo nel vortice del dieselgate, lo scandalo delle falsificazioni dei dati delle emissioni dei gas di scarico dei motori diesel che è scoppiato nel 2015 e che ora torna dirompente in uno dei momenti peggiori dell’automotive, con le vendite d’auto crollate a causa della crisi innescata dalla pandemia di Covid-19 (leggi qui per approfondire).
Tutto nasce da una sentenza emessa proprio oggi che vede coinvolto un acquirente di un’auto del marchio Vw, un pensionato del Land della Renania, che chiedeva il rimborso di quanto pagato per la sua vettura dopo che aveva scoperto che il motore era molto più inquinante di quanto dichiarato. L’uomo nel 2014 acquistò una Volkswagen Sharan usata per 31.500 euro e dotata di un motore diesel EA 189, uno di quelli al centro dello scandalo su cui vennero installati software che falsificavano il livello di emissioni per superare i controlli. Quando la casa di Wolfsburg ammise nel 2015 di aver installato su ben 11 milioni di vetture il software illecito, il pensionato pretese di restituire alla Vw la sua macchina e chiese in cambio il corrispettivo del prezzo d‘acquisto. Nel 2019 il Tribunale regionale di Koblenza gli aveva riconosciuto 25.600 euro di risarcimento per “danneggiamento intenzionale“, sottraendo dalla cifra complessiva l‘ipotetico deprezzamento legato all‘utilizzo della vettura. Lui ha fatto ricorso e la sentenza di Karlsruhe, pur ricalcando il verdetto della Corte regionale, è storica perché riconosce al più alto livello giudiziario un risarcimento a un cliente Vw truffato dalle emissioni manipolate. Ed è un verdetto che potrebbe fare scuola perché la Volkswagen dovrà risarcire il prezzo d’acquisto dell’auto al netto di un fattore di usura calcolato in base ai chilometri percorsi.
Il caso discusso a Karlsruhe è uno solo ma potrebbe fare da apripista ad altre richieste simili. Contro il gruppo sono state già avviate più di 60 mila azioni individuali solo in Germania. Non a tutti converrà aspettare la sentenza: a chi ha fatto troppi chilometri potrebbe convenire trovare un accordo per un risarcimento direttamente con l’azienda.
di: Maria Lucia PANUCCI