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L’obiettivo è conquistare la leadership nelle elettriche
8 miliardi. Ammonta a questa cifra la somma che il Governo francese intende mettere sul piatto per sostenere la risalita del settore dell’auto fortemente colpito dall’emergenza Coronavirus. Macron aveva annunciato un “piano storico” per difendere l’industria automobilistica del Paese, recuperando la “sovranità industriale” nel settore e questo sostegno, tanto agognato, è finalmente arrivato, non senza delle condizioni importanti: salvaguardia dei posti di lavoro e, come aveva richiesto il Ministro dell’Economia Bruno Le Maire, impegno dei costruttori alla rilocalizzazione sul suolo francese di alcune linee produttive strategiche finite all’estero.
Ovviamente non si tratta di un semplice aiuto statale. La Francia ha colto un’occasione ghiotta dalla crisi del settore. L’obiettivo è infatti ambizioso: fare del Paese il primo produttore europeo di auto pulite. Un progetto assolutamente palesato dallo stesso Macron che ha voluto lanciare un messaggio molto chiaro, anche alla vicina Germania: “Vogliamo fare della Francia il principale produttore europeo di veicoli puliti, portando la produzione a oltre un milione di auto elettriche e ibride all’anno nei prossimi cinque anni” ha spiegato. E, al contempo, rendere maggiormente competitivo un asset industriale, quello delle quattro ruote, che dà lavoro a oltre 1,2 milioni di francesi.
E per far sì che tutto ciò diventi realtà già dal prossimo 1° giugno il Governo approverà una serie di bonus statali per l’acquisto di auto green: fino a 7 mila euro per le vetture elettriche che costano fino ad un massimo di 45 mila euro. Ci saranno anche dei bonus da due mila euro per i veicoli ibridi plug-in con listino fino a 50 mila euro. Inoltre, i modelli benzina o diesel di ultima generazione, nuovi o usati, otterranno un incentivo statale da 3 mila euro: i requisiti di reddito per il programma sono stati formulati in modo che il 75% delle famiglie francesi ne possa beneficiare.
Il Governo creerà inoltre un fondo da 500 milioni (dei quali 100 a carico dei costruttori) per modernizzare la filiera e consolidare le reti dei fornitori e sostenere la ricerca e l’innovazione. Soprattutto stringerà un grande patto con le imprese ed i lavoratori per rilocalizzare la totalità della produzione ad alto valore aggiunto in Francia.
Per quando riguarda i miliardi di aiuti statali che verranno erogati a Renault e PSA, aziende di cui lo Stato francese è azionista, le condizioni non lasciato adito a dubbi: le società saranno obbligate a potenziare la fabbricazione di veicoli elettrici in Francia. PSA mira a produrne 450 mila l’anno e Renault a triplicare i volumi entro il 2022.
di: Maria Lucia PANUCCI
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