La quota più alta va all’Italia. Conte soddisfatto ma l’Olanda frena
Si chiama Next Generation Ue e varrà 750 miliardi. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha annunciato un nuovo strumento per combattere in Europa la crisi dovuta al Coronavirus. Dell’intera somma all’Italia andrà la quota più alta, ovvero 172,7 miliardi di euro. Di questi 81,807 miliardi sarebbero versati come aiuti e 90,938 miliardi come prestiti. A seguire c’è la Spagna, con un totale di 140,4 miliardi, divisi tra 77,3 miliardi di aiuti e 63,1 miliardi di prestiti. La terza, in ordine di grandezza per la quota proposta per singolo Paese, è la Polonia, con 63,8 miliardi di euro, di cui 37,693 di aiuti e 26,146 di prestiti. Per la Francia sono previsti 38,7 miliardi, mentre per la Germania 28,8, in entrambi i casi si tratta solo di aiuti a fondo perduto.
Il debito emesso dovrà essere rimborsato tra il 2028 e il 2058.
La Commissione europea propone di raccogliere direttamente sui mercati i 750 miliardi di euro tramite sue emissioni debitorie con cui finanziare il nuovo Recovery fund di rilancio post crisi. Secondo i documenti varati dall’esecutivo comunitario, di questi fondi 560 miliardi andranno proprio al Fondo di rilancio (il cosiddetto Recovery and resilience facility), in cui le sovvenzioni a fondo perduto agli Stati saranno pari a 310 miliardi di euro mentre i prestiti a lungo termine saranno 250 miliardi di euro. Altri 55 miliardi andranno a “react Eu” sui sostegni a Pmi e sistemi sanitari, 31 miliardi ai meccanismi di supporto alla solvibilità delle imprese (incluse le ricapitalizzaizoni), 15 miliardi allo Strategic investment facility e 9,4 miliardi al programma salute. La Commissione propone poi di fissare il tetto di spesa del bilancio pluriennale comunitario 2021-2017 a 1.100 miliardi di euro, in cui non sono compresi i 750 miliardi extra del nuovo Recovery fund). Bruxelles propone infine di alzare al 2% del Pil comunitario il tetto degli impegni finanziari degli Stati membri per lo stesso bilancio pluriennale e di usare la differenza tra tetto di impegni e tetto di spesa come garanzie per l’emissione di debito comune. Con i 540 miliardi degli strumenti già approvati (Mes, Bei e Sure) il totale degli investimenti che possono essere generati attraverso le misure Ue ammonta a 3.100 miliardi di euro.
Il piano dovrà essere discusso in Consiglio Europeo i prossimi 17 e 18 giugno e difficilmente sarà approvato senza batter ciglio. Mentre infatti l’Italia si ritiene soddisfatta, l’Olanda frena ed avvisa che i negoziati saranno molto lunghi. “Le posizioni sono lontane e questo è un dossier che richiede l’unanimità, quindi i negoziati richiederanno tempo. È difficile pensare che questa proposta potrà essere il risultato finale di quei negoziati“, dicono fonti diplomatiche olandesi.
di: Maria Lucia PANUCCI