
Il social nella bufera: manipola le informazioni sul Covid-19
Altro che cinguettio, questo è proprio un ruggito. Il presidente Donald Trump non ha gradito affatto l’interferenza del suo social media preferito, Twitter, e senza pensarci troppo su ora pensa di chiuderlo. Quello che prima era amore puro ora si è trasformato in vero odio. Secondo quanto anticipato dal portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, Trump firmerà questa sera un ordine esecutivo contro i social media, che comprende anche Facebook. Il capo degli Stati Uniti ha minacciato di chiudere Twitter dopo che per la prima volta il social fondato da Jack Dorsey ha definito i tweet di Donald Trump “potenzialmente fuorvianti” e come tutta risposta ha ottenuto la minaccia presidenziale di una chiusura. Secondo il presidente queste piattaforme in generale censurano i conservatori: “I repubblicani – han scritto il presidente – sentono che le piattaforme dei social media mettono completamente a tacere le voci dei conservatori. Faremo dei regolamenti oppure li chiuderemo perché non possiamo permettere che questo accada. Abbiamo visto cosa hanno cercato di fare, e non gli è riuscito nel 2016. Non possiamo permettere che ciò accada di nuovo, in maniera più sofisticata. Proprio come non possiamo permettere che elezioni via posta diventino un metodo radicato nel Paese“.
Twitter ha messo in evidenza due dei tweet di Trump che affermavano che le votazioni per posta avrebbero portato a una diffusa frode degli elettori, invitando i suoi utenti a verificare. A meno di sei mesi dall’Election Day, lo scorso 11 maggio Twitter aveva fatto sapere che avrebbe allertato contro la possibile disinformazione, impedendo l’utilizzo della sua piattaforma per “manipolare o interferire nelle elezioni o in altri processi civici“. E così ha fatto. “Non c’è alcuna possibilità (ZERO) che le votazioni per posta siano qualcosa meno di una sostanziosa truffa“, aveva cinguettato Trump rilanciando la sua offensiva contro il voto per posta che alcuni Stati stanno implementando come misura precauzionale contro la diffusione del Covid-19. Ecco allora che sotto il tweet di Trump è dunque comparso il punto esclamativo di allerta che rinviava alla verifica delle informazioni. “Trump ha fatto dichiarazioni infondate sostenendo che il voto per posta comporterà brogli da parte degli elettori o elezioni falsate“, è stata la conclusione del social media che ha confrontato le asserzioni del comandante in capo con quanto riportato da alcune fonti di stampa e in particolare da Cnn e Washington Post, ovvero due tra le testate più detestate dal presidente americano.
Immediata la reazione del tycoon contro la sua piattaforma social preferita. “Twitter interferisce nelle presidenziali del 2020 – ha tuonato. – Sopprime la libertà di espressione ed io come presidente non consentirò che accada“. Poco prima, il direttore della campagna per la rielezione di Trump, Brad Parscale, aveva accusato il social media e tutta la Silicon Valley di faziosità.
E questa non è l’unica bufera in cui è coinvolto Twitter. Secondo alcuni il social controlla i fatti ufficiali della Cina sul Coronavirus ed in generale a quanto pare la piattaforma digitale manipola il dibattito sulla riapertura post Covid-19. Ebbene sì dalla Carnegy Mellon University arriva ora una ricerca sulla disinformazione in merito alla pandemia. Gli esperti hanno scandagliato da gennaio scorso la bellezza di più di 200 milioni di tweets che discutono del Covid-19. Cosa è saltato fuori? Che l’82% dei 50 più influenti account che hanno ri-tweettato sul tema della pandemia sono risultati computer (bot).
Tutto questo è stato possibile grazie all’uso dell’intelligenza artificiale e con tecniche in grado di individuare gli accounts che consentono di “stanare” i bot: dal numero di follower fino alla frequenza di tweet. Un approccio che, da un po’ di tempo, è diventato piuttosto comune per individuare i finti commentatori da tastiera. Grazie allo studio sono state identificate più di 100 tipi di narrazioni sbagliate sul Covid-19. Ad esempio, riguardo a potenziali cure. Ma la cosa più sconvolgente è che i falsi commenti riguardano più che altro la “riapertura dell’America”. Si tratta di commenti che si richiamano a teorie cospirative:?dall’idea che i letti degli ospedali non sono occupati da persone bensì da manichini fino al sostenere che il Coronavirus deve essere legato alla nuova tecnologia del 5G. “È un modo -riprende Carley – per aumentare le divisioni e spingere la polarizzazione dei gruppi. La gente ha realmente paura per la salute e l’economia. Chi agisce in questo modo lo sa e sfrutta l’occasione per creare divisioni”.
Insomma le polemiche che ruotano attorno a Twitter non mancano. Per il momento non è arrivata una risposta alla decisione della Casa Bianca di chiudere i social. Duro il commento solo di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook: “Bisogna prima capire che cosa intenda fare, tuttavia, in linea generale, non mi sembra una giusta reazione da parte del Governo censurare una piattaforma perché si è preoccupati della censura“.
Vedremo come reagiranno i mercati alla bufera e quali ricadute avrà sui titoli di Facebook e Twitter quotati in borsa.
di: Maria Lucia PANUCCI