
A Piazza Affari deboli auto e lusso
Wall Street avvia gli scambi in rosso. A New York, si muove sotto la parità il Dow Jones che scende dello 0,35% a 25.312,85 punti, mentre lo S&P-500 si posiziona a 3.025,61 punti, in prossimità dei livelli precedenti. In frazionale progresso il Nasdaq 100 (+0,38%); consolida i livelli della vigilia lo S&P 100 (-0,1%).
I timori per una risposta dura di Donald Trump alla Cina sul caso Hong Kong continuano a spaventare le Borse europee che, reduci da varie giornate positive grazie all’ottimismo per la fine dei lockdown e la speranza di una rapida ripresa dell’economia, continuano ad essere oggi al ribasso: Parigi, Francoforte, Madrid e Londra cedono circa un punto, mentre va meglio Piazza Affari che cede circa mezzo punto dopo essere arrivata attorno alla parità, con lo spread che, dopo una partenza in rialzo, si mantiene in area 190 punti. Sul listino milanese è in flessione tutto il comparto legato ai motori, da Cnh Industrial a Pirelli. Svetta DiaSorin, che prosegue il recupero dopo il -12% registrato nelle sedute di inizio settimana. In rosso anche Atlantia sulle fibrillazioni con il Governo sulle concessioni e l’ingresso di eventuali soci di minoranza (leggi qui per approfondire).
Scatto in Borsa per il titolo Mps, tra le migliori di Piazza Affari, dopo il nulla osta della Ue, di fatto, alla bad bank per la cessione degli Npl, ovvero allo scorporo di 10 miliardi di euro di crediti deteriorati e in sofferenza. Vola il calcio quotato dopo il via libera alla ripresa del campionato da parte del ministro Vincenzo Spadafora (vedi qui). Così la Juventus e la Lazio festeggiano in Borsa, balzando rispettivamente del 4,2% e del 5,2% con il club bianconero che è di nuovo a un passo da quota 1 euro mentre quello biancoceleste viaggia a 1,6 euro. In rialzo del 2,1% anche la Roma a 0,48 euro.
Il petrolio è in calo nell’ultima seduta della settimana. Il Wti luglio cede il 2,25% a 32,95 dollari al barile, mentre il Brent di pari scadenza arretra dell’1,4% a 34,8 dollari. Nonostante questo, entrambi i contratti si avviano a chiudere la quinta settimana consecutiva di rialzi, spinti dall’ottimismo su una rapida ripresa economica una volta che sarà superata l’emergenza sanitaria. Il Recovery fund spinge ancora l’euro, che sale a 1,112 contro il dollaro e consolida i guadagni delle ultime quattro sedute (valeva 1,105 alla vigilia rispetto al biglietto verde).
di: Maria Lucia PANUCCI