
L’obiettivo: rafforzare la banca e le Generali
Leonardo Del Vecchio non si accontenta e punta ad avanzare ancora in Mediobanca. Dopo 9 mesi dall’ingresso a sorpresa nel capitale di Piazzetta Cuccia con un bel 9%, il patron di Essilor-Luxottica ha chiesto alla Bce tramite Bankitalia di arrivare fino al 20% per creare un nuovo zoccolo duro in Piazzetta Cuccia. La mossa sarebbe avvenuta venerdì e la Vigilanza adesso ha 90 giorni di tempo per valutare il dossier. Qualora ci fosse l’ok sarebbe un evento straordinario perché finora mai nessun singolo socio ha abbattuto il muro del 10% del capitale di Mediobanca nella lunga storia dei patti di sindacato che si sono susseguiti.
Del Vecchio ha iniziato l’ascesa in Mediobanca lo scorso autunno sfruttando anche la graduale uscita decisa da Unicredit. Le intenzioni di Del Vecchio sarebbero quelle di difendere la banca da attacchi stranieri senza apportare particolari stravolgimenti, anche se nei mesi scorsi si era parlato ripetutamente di un’ascesa ulteriore nel capitale per condizionare la governance dell’istituto che vede Alberto Nagel al timone. Quando infatti entrò nel capitale Del Vecchio rilasciò dichiarazioni critiche nei confronti dell’operato del ceo ma poi sono state riviste e Del Vecchio ha espresso un grande sostegno al management. Quando ad ottobre ci sarà il rinnovo del Cda ha già fatto sapere che non presenterà una lista alternativa a quella che sarà preparata dal board uscente. Inoltre c’è la disponibilità ad appoggiarne il piano industriale rivisto anche alla luce della crisi causata dalla pandemia.
C’è poi il tema Generali, di cui sono azionisti sia del Vecchio (con il 4,8%) sia Mediobanca (con il 12,8%). Il sogno del patron di Essilor-Luxottica sarebbe quello di creare un altro grande polo della finanza dando stabilità alle due importanti istituzioni finanziarie con un socio forte, proteggendole da eventuali scalate estere. “Se Del Vecchio usa Mediobanca come porta d’accesso per il controllo di Generali lo deve esplicitare e deve chiarire come sarà dopo di lui la governance di Delfin“, ha commentato l’economista Stefano Caselli.
di: Maria Lucia PANUCCI
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