
Crollano i contratti a tempo determinato. Aumentano anche gli inattivi
Crolla il mercato del lavoro italiano nel primo trimestre del 2020. Il numero di persone occupate diminuisce infatti di 101 mila unità segnando un -0,4% rispetto al trimestre precedente. A rivelarlo oggi è l’Istat che sottolinea anche come alla crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+50 mila, +0,3%) si contrapponga la rilevante diminuzione di quelli a termine (-123 mila, -4,1%) e quella, meno accentuata, degli indipendenti (-28 mila, -0,5%).
I dati rivelano che il tasso di occupazione è pari al 58,8%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2019. Al calo nel Nord e nel Mezzogiorno (-0,3 punti in entrambi i casi) si contrappone invece la stabilità nel Centro.
Preoccupano anche gli inattivi nel nostro Paese. Nel primo trimestre dell’anno, il numero di 15-64 anni che non studiano e non lavorano è aumentata di 290 mila rispetto allo stesso trimestre del 2019, segnando un +2,2%, e di questi per circa 260 mila il motivo per cui non si è cercato lavoro è riconducibile all’emergenza sanitaria Covid. Al momento il totale degli inattivi risulta 13 milioni 540 mila.
A proposito del virus, al 31 di maggio sono stati registrati circa 3.600 casi di contagi da Covid in più sul lavoro, rispetto al monitoraggio precedente che risaliva a poco prima, al 15 maggio. La categoria professionale più colpita dai contagi è quella dei tecnici della salute, con in testa gli infermieri (84%). Poi a livello di genere le più colpite sono le donne, 71,7% contro il 28,3% degli uomini. L’età media dei lavoratori che hanno contratto il virus è invece di 47 anni per entrambi i sessi.
di: Maria Lucia PANUCCI
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