
Dopo una perdita di 409 milioni di euro nel primo trimestre, ora il colosso dell’abbigliamento investe un miliardo sull’e-commerce
Il Coronavirus non ha risparmiato neanche i colossi dell’abbigliamento. Dopo H&m, che qualche settimana fa aveva annunciato l’intenzione di chiudere alcuni negozi a causa della crisi, ora tocca a Zara fare la conta dei danni. I mesi del lockdown hanno fatto registrato circa 409 milioni di euro di perdite con un crollo del fatturato di 3,3 miliardi e così anche la catena galiziano della moda fast fashion ha annunciato la chiusura di 1200 negozi in tutto il mondo. La spagnola Inditex, proprietaria dei marchi Zara, Bershka, Pull & Bear e Massimo Dutti assorbirà soprattutto gli store più piccoli in Asia e in Europa.
Nonostante le perdite subite durante la pandemia, Inditex ha confermato che tra gli obiettivi di crescita vi sono l’aumento delle vendite fino al +6% e una riduzione dei costi operativi. Per superare questo momento di stallo, in cui l’afflusso negli store è basso a causa delle regole imposte, 1,7 miliardi saranno investiti nei negozi, che dovrebbero diventare come centri di distribuzione per smaltire le scorte di magazzino e per il ritiro degli acquisti online.
E proprio sull’e-commerce il colosso ha deciso di puntare dato che nei mesi più difficili è aumentato del 50% rispetto allo scorso anno. Dato il boom, il gruppo ha annunciato investimenti per un miliardo di euro con l’obiettivo di ricavare dalle vendite online il 25% del fatturato dell’azienda entro il 2022. Qui, neanche a dirlo, lo scontro è soprattutto con concorrenti come H&M e Uniqlo.
di: Maria Lucia PANUCCI
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