
Bisogna affrettarsi. I fondi ammontano a 6,2 miliardi di euro ed i soldi vengono erogati man mano che i soggetti inoltrano le domande
Al via oggi le domande per ottenere il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio.
L’agevolazione interessa gli esercenti attività d’impresa, di lavoro autonomo o agrario, titolari di partita Iva, con ricavi e/o compensi inferiori a cinque milioni di euro nel 2019, colpiti dall’emergenza legato al Covid-19.
Secondo quanto spiega l’Agenzia delle Entrate in una circolare, l’accesso è aperto anche alle aziende esercenti attività agricola o commerciale in forma di impresa cooperativa e, a determinate condizioni, illustrate nel documento di prassi, alle società tra professionisti. Tra i beneficiari del contributo possono rientrare anche i soggetti che applicano il regime forfetario previsto dalla legge 190 del 2014 e chi esercita attività d’impresa o di lavoro autonomo (o sia titolare di reddito agrario) anche se lavoratore dipendente o pensionato, in relazione alle attività ammesse al contributo stesso.
Il contributo è riconosciuto per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a due mila euro per le imprese. Rientrano tra i beneficiari anche i soggetti che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di Comuni che già versavano in uno stato di emergenza per eventi calamitosi alla data di insorgenza della pandemia. Per questi soggetti, infatti, date le difficoltà economiche, non è necessaria la verifica del calo di fatturato.
Per tutti gli altri l’ammontare del contributo è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. La predetta percentuale è del 20%, se ricavi/compensi 2019 sono fino a 400 mila euro; del 15%, se ricavi/compensi 2019 sono superiori a 400 mila euro e fino a un milione di euro; del 10%, se ricavi/compensi 2019 superano un milione di euro ed arrivano fino a cinque milioni di euro.
Le domande vanno presentate esclusivamente per via telematica entro 60 giorni da oggi. In caso di contributo di importo superiore a 150.000 euro, il modello dell’istanza deve essere firmato digitalmente dal soggetto richiedente e inviato esclusivamente tramite Posta elettronica certificata (Pec).
L’erogazione del contributo avviene mediante accredito sul conto corrente dell’Iban intestato al richiedente. Prima di effettuare l’accredito, l’Agenzia delle entrate effettua una serie di controlli sui dati presenti nell’istanza e i dati presenti in anagrafe tributaria al fine di individuare anomalie e incoerenze che determinano lo scarto dell’istanza.
È possibile, in caso di errore, presentare una nuova istanza, in sostituzione di quella precedentemente trasmessa. L’ultima trasmessa sostituisce tutte quelle precedentemente inviate per le quali non è stato già eseguito il mandato di pagamento del contributo. È possibile, inoltre, presentare una rinuncia all’istanza precedentemente trasmessa, da intendersi come rinuncia totale al contributo. La rinuncia può essere trasmessa anche oltre il termine di presentazione dell’istanza stessa.
Bisogna però affrettarsi. Quella per richiedere il contributo a fondo perduto è una vera corsa contro il tempo. I fondi ammontano a 6,2 miliardi di euro e l’Agenzia erogherà i soldi via via che i soggetti inoltreranno le domande, quindi in caso di esaurimento fondi è facile supporre che ci sarà uno stop ai rimborsi.
di: Maria Lucia PANUCCI
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