
Tra settori più colpiti, tempo libero -92%,alberghi e bar -66%
Consumi ancora in forte calo a causa del Coronavirus. A maggio, nonostante l’allentamento delle misure con la graduale ripresa delle attività, la domanda delle famiglie ha stentato a trovare la strada del recupero. Nel confronto annuo l’indicatore dei consumi di Confcommercio (Icc) segnala un calo del 29,4%, un dato meno negativo se confrontato con il -47% di aprile ma che conferma “grandi difficoltà a ripartire“. Tra i settori più colpiti, infatti, c’è tempo libero (-92%), il comparto alberghiero, quello food (-66%) e quello legato all’abbigliamento (-55%).
Il Covid-19 mostra ancora i suoi effetti devastanti sul Pil italiano che, con una crescita congiunturale a giugno, al netto dei fattori stagionali, del 4,7%, potrebbe arrivare a una decrescita del 17,2% rispetto allo stesso mese del 2019, con una riduzione nel secondo trimestre del 17,4% rispetto al primo trimestre e del 21,9% nel confronto annuo.
“Queste cifre rendono ben chiara l’entità della montagna che il Paese deve scalare – evidenzia Confcommercio. – L’economia italiana, nonostante la fine del lockdown, fatica a riprendersi“. Secondo il presidente Sangalli tagliare l’Iva, così come ipotizza il Governo (leggi qui), sarebbe un segnale importante di fiducia, basta che non sia una misura provvisoria. “Consumatori e imprese hanno bisogno di certezze per programmare e realizzare scelte di acquisto e di investimento indispensabili per rilanciare l’economia“, ha aggiunto.
di: Maria Lucia PANUCCI
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