Nel 2019 erano quasi 300 mila in meno rispetto al 2010. In calo anche i commercianti ed i lavoratori domestici
Ci sono sempre meno lavoratori artigiani nel nostro Paese. Nel 2019 risultavano essere 1.620.000, quasi 300.000 in meno rispetto ai 1.913.000 registrati nel 2010. A dirlo è l’Osservatorio Inps sul lavoro autonomo che sottolinea come rispetto al 2018 il calo sia stato dell’1,1%.
Sono soprattutto i maschi a continuare a lavorare con le mani, ben il 78,9%, nell’età compresa tra i 50 ed i 59 anni, mentre a livello territoriale più della metà di loro, ben il 56,2%, si trova nelle regioni del Nord. In particolare il Nord-ovest è l’area geografica che, con il 31,3%, presenta il maggior numero di artigiani, seguito dal Nord Est con il 24,9%, dal Centro con il 20,8%, dal Sud con il 15,4% e dalle Isole con il 7,6%.
La Lombardia ha il primato, seguita da Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.
Sempre l’Osservatorio rivela che sono in calo anche i commercianti, seppur in misura minore. Nel 2019 sono stati 2.163.158, segnando una lieve flessione rispetto al 2018 (-0,5%), anno in cui si era già registrata una diminuzione analoga rispetto al 2017 (-0,8%).
Sempre il Nord e la Lombardia sono le zone dove si concentra il maggior numero di commercianti, seguiti dalla Campania, dal Lazio, dal Veneto, dal Piemonte ed Emilia Romagna.
Più sensibile la diminuzione dei lavoratori domestici nel 2019, con un decremento rispetto al 2018 pari a -1,8%. Quelli di origine italiana sono di più degli stranieri: nel triennio 2017- 2019 i lavoratori italiani sono cresciuti del 5,4%, mentre quelli stranieri nello stesso periodo sono diminuiti del 5,8%, registrando un -3,1% nell’ultimo anno, con una diminuzione generalizzata in quasi tutte le Regioni.
di: Maria Lucia PANUCCI
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