Stimato un buco economico di 23 miliardi. A pagare il conto più salato saranno Venezia e Firenze
Quella appena iniziata sarà una stagione nera per le città d’arte, soprattutto a causa della grande assenza dei turisti stranieri. Secondo le stime dell’Agenzia Nazionale del Turismo, a causa del Coronavirus, nel 2020 i visitatori che vengono da fuori i confini nazionali saranno il 55% in meno rispetto allo scorso anno, provocando un buco economico da 23 miliardi. A pagare lo scotto più alto saranno Venezia e Firenze che ha già calcolato che perderà 900 mila pernottamenti. “A Venezia oggi è aperto il 70% degli alberghi con tasso d’occupazione sotto il 50% – ha spiegato l’assessore al turismo Paola Mar. – Per recuperare stiamo lavorando a una serie di eventi per l’autunno“.
Nelle ultime settimane le poche prenotazioni che sono arrivate riguardano turisti tedeschi ed austriaci, proprio i nostri vicini di casa, mentre di cinesi ed americani neppure l’ombra. “Richieste dalla Cina e dagli Usa non ce ne sono e molti hotel di lusso, specie nelle città d’arte e d’affari, hanno deciso di non riaprire perché non conviene“, ha sottolineato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi.
I voli acquistati dall’estero per venire in Italia fino al 19 luglio sono crollati del 91,4%. D’altra parte proprio l’associazione prevede un calo dell’81% delle presenze straniere in hotel per il 2020. Numeri che fanno paura, considerando che il turismo rappresenta il 13% del Pil italiano. “In questo momento l’unica cosa che sta ripartendo è il turismo italiano – ha proseguito Bocca – ma solo su destinazioni come Liguria ed Emilia Romagna. La speranza è di recuperare un po’ di arrivi da Germania, Francia e Gran Bretagna. Se va bene gli hotel italiani chiuderanno con un -50%, se va male con -75%“.
di: Maria Lucia PANUCCI
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