In Italia vale 345 miliardi, dietro a Germania e Francia, e impiega oltre due milioni di persone
La bioeconomia, vale a dire il sistema che utilizza le risorse biologiche terrestri e marine così come gli scarti per la produzione di beni e di energia, sta avendo un notevole successo, anche grazie al Coronavirus. A dirlo è il sesto Rapporto sulla bioeconomia, curato da Intesa Sanpaolo e Assobiotec. “La pandemia causata dal virus Sars-Cov-2 – si legge nel rapporto – ha reso ancora più evidente la necessità di ripensare il modello di sviluppo economico in una logica di maggiore attenzione alla sostenibilità e al rispetto ambientale, in particolare la natura fortemente connessa della bioeconomia al territorio, la sua capacità di creare filiere multidisciplinari integrate nelle aree locali e di restituire, grazie a un approccio circolare, importanti nutrienti al terreno la pongono come uno dei pilastri del Green New Deal lanciato dall’Unione europea”.
In Italia la bioeconomia vale 345 miliardi di euro ed occupa oltre due milioni di persone. “Secondo le nostre stime – dicono gli esperti di Intesa e Assobiotec – il valore della produzione della bioeconomia nel 2018 è cresciuto di oltre 7 miliardi rispetto al 2017 (+2,2%), grazie al contributo positivo della maggioranza dei settori considerati e in particolare dei comparti legati alla filiera agro-alimentare”.
L’Italia però guadagna la medaglia di bronzo per valori della produzione. Il primo posto spetta alla Germania con 414 miliardi seguita dalla Francia con i suoi 359 miliardi. Subito sotto al podio c’è la Spagna (237 miliardi), il Regno Unito (223 miliardi) e la Polonia (133 miliardi).
Anche per quanto riguarda il numero di occupati nella bioeconomia, l’Italia staziona al terzo posto del podio europeo, davanti alla Polonia e ai suoi 2,5 milioni di addetti (soprattutto nel settore agricolo) e alla Germania (2,1 milioni di occupati).
di: Maria Lucia PANUCCI
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