
Fuori gli Usa, dentro la Cina
L’Europa riapre i confini a 15 Paesi extra Ue dopo il blocco ai viaggi non essenziali introdotto a metà marzo nel tentativo di contenere la diffusione del Coronavirus. Si tratta di Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay.
Porte aperte anche alla Cina ma solo se rispetta il criterio di reciprocità, cioè se eliminerà a sua volta la quarantena obbligatoria nei confronti dei cittadini europei.
Per il momento sono esclusi gli Stati Uniti, la Russia, il Brasile e l’India per l’alto numero di contagi. Fuori dalla lista anche Israele.
La Gran Bretagna, nonostante la Brexit, viene ancora formalmente considerata parte dell’Ue per tutta la durata del periodo di transizione che terminerà a fine anno.
In una nota, il Consiglio ha ricordato che la lista verrà aggiornata ogni due settimane, spiegando che i criteri selettivi sono tre: un tasso di nuovi contagi ogni 100 mila persone nelle ultime due settimane non superiore a 16,1, che è la media europea; un trend di questi decrescente o quanto meno non in aumento, e soprattutto un indice di affidabilità del sistema sanitario di un dato Paese superiore a 57, voto medio dell’Ue.
di: Maria Lucia PANUCCI
Ti potrebbe interessare anche: