
Il 34% è rappresentato dai nuovi poveri. Tra marzo e maggio il 61,6% delle persone assistite erano italiane
La Caritas ha assistito nei mesi più difficili della pandemia, da marzo a maggio, quasi 450.000 persone, di cui il 61,6% italiane. Di queste il 34% sono “nuovi poveri”, cioè persone che per la prima volta si sono rivolte all’istituto.
Ben 92 mila famiglie in difficoltà hanno avuto accesso a fondi diocesani, oltre tre mila hanno usufruito di attività di supporto per la didattica a distanza e lo smart working, 537 piccole imprese hanno ricevuto un sostegno.
Rispetto alla situazione ordinaria nell’attuale fase il 95,9% delle Caritas partecipanti al monitoraggio segnala un aumento dei problemi legati alla perdita del lavoro e delle fonti di reddito, mentre difficoltà nel pagamento di affitto o mutuo, disagio psicologico-relazionale, difficoltà scolastiche, solitudine, depressione, rinuncia/rinvio di cure e assistenza sanitaria sono problemi evidenziati da oltre la metà delle Caritas.
Piccoli segnali positivi arrivano dal 28,4% degli istituti che, dopo il forte incremento dello scorso monitoraggio, con la fine del lockdown hanno registrato un calo delle domande di aiuto.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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