
Il debito globale sarà di 120 miliardi superiore al livello di fine 2019, per un totale di 550 miliardi di dollari, pari a circa il 92% dei ricavi attesi l’anno prossimo
Le compagnie aeree viaggiano in profondo rosso a causa della crisi innescata dalla pandemia. Per il 2020 tutte vedranno dimezzarsi il fatturato e registreranno perdite per 84,3 miliardi di dollari. A lanciare l’allarme è l’organizzazione di categoria, la Iata secondo cui la situazione finanziaria a fine anno sarà insostenibile. «Il debito globale delle compagnie sarà di 120 miliardi superiore al livello di fine 2019, per un totale di 550 miliardi di dollari, pari a circa il 92% dei ricavi attesi l’anno prossimo», ha sottolineato il direttore generale Alexandre de Juniac.
Guardando alle singole società la compagnia aerea statunitense United Airline ha annunciato che potrebbe licenziare fino a 36.000 dipendenti. I provvedimenti dovrebbero scattare il primo ottobre. L’aviolinea ha spiegato che non è detto che tutti i dipendenti che riceveranno la notifica saranno licenziati, ma ha sottolineato che è importante tagliare i costi a causa del forte calo della domanda.
Il cda di Lufthansa ha approvato una seconda serie di misure nell’ambito del suo programma di ristrutturazione globale, dopo che una prima aveva previsto la riduzione della flotta di 100 aerei e lo stop alle operazioni di Germanwings.
Air France ha annunciato di voler tagliare 7.580 posti di lavoro sia nella società madre che nella controllata regionale Hop! entro la fine del 2022 per affrontare la crisi di Covid-19.
Stessa cosa per Iag, la holding che controlla British Airways, ma anche Iberia e Vueling, che prevede di tagliare fino a 12.000 posti di lavoro per la ristrutturazione della compagnia di bandiera britannica. Attualmente, British Arways ha 42.000 dipendenti.
La compagnia aerea britannica low-cost Easyjet prevede invece di licenziare 700 piloti e di chiudere tre basi nel Regno Unito.
Ryanair sta pianificando di tagliare tremila posti di lavoro e di ridurre le retribuzioni del personale fino a un quinto in risposta alla crisi. Potrebbe chiudere anche un certo numero di basi in tutta Europa fino alla ripresa del settore.
Tre mila persone verranno licenziati anche dalla Virgin Atlantic. Si tratta di circa un terzo del personale.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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