
Si punterà sull’e-commerce. Il capofila è infatti Giglio Group
Una cordata di società italiane proveranno a salvare Brooks Brothers, brand di abbigliamento formale e di lusso che ha vestito, nel corso della sua storia, uomini d’affari e presidenti degli Stati Uniti e che, a causa della crisi scatenata dalla pandemia, ha presentato istanza di fallimento (approfondisci qui).
A capo della cordata c’è l’e-commerce media company Giglo Group. «L’obiettivo è mantenere in mani italiane un marchio centenario e prestigioso», fa sapere l’ad del gruppo, Alessandro Giglio, sottolineando la possibilità di contribuire concretamente ad un rilancio globale del brand.
La strategia di salvataggio è incentrata appunto sull’e-commerce, uno strumento che secondo il Ceo può “contribuire a una distribuzione capillare dei suoi prodotti in tutto il mondo“.
Giglio Group si occupa di progettazione, realizzazione e gestione a 360 gradi dell’e-commerce per le eccellenze del Made in Italy. La compagnia opera nell’industria dell’export digitale di prodotti di moda di alta gamma, nel mondo dei prodotti di design, nel settore del food e sta sviluppando anche una offerta commerciale per i prodotti dell’healthcare.
La missione del gruppo è portare un numero maggiore di brand, di tutte le categorie servite, a disposizione degli utenti digitali in tutto il mondo.
100 sono i brand famosi che si possono trovare sulla sua piattaforma e 300 milioni gli utenti iscritti. Giglio Group, fondato nel 2003, opera in cinque continenti, per oltre 70 paesi. Nel primo trimestre ha registrato ricavi pari a 14,2 milioni di euro ed oggi sono in crescita per 2,7 milioni di euro (+23,3 %).
Insomma pare che Brooks Brothers finirà in mani ricche che faranno di tutto per salvare un marchio storico.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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