
Su base volontaria ne potranno usufruire circa 2000 lavoratori per uno o due giorni a settimana. Esclusi gli operai
Arriva lo smart working anche per i lavoratori di Fincantieri. L’azienda ha firmato con i sindacati Fiom, Fim e Uilm il primo accordo sul lavoro agile nell’era del post-Covid. «Non è stato difficile arrivare all’accordo. Ci ha aiutato il lockdown perché fino ad allora la mentalità dell’azienda era più rigida, come se lavorare da casa fosse un lusso. Controlleremo con i vertici ogni due mesi come sta andando. E dopo un anno faremo il bilancio di quella che per ora è una sperimentazione», ha spiegato Roberto D’Andrea, coordinatore nazionale Fiom per la cantieristica navale.
Ne potranno usufruire circa 1.950 dipendenti. Gli esclusi sono coloro che devono recarsi sui cantieri per controllare le fasi di lavoro e gli operai veri e propri.
Si partirà in autunno. L’accordo prevede un ingente investimento aziendale per la dotazione informatica, che era già iniziata con il lockdown (oltre agli incentivi statali). La regolamentazione prevede una giornata di smart working a settimana e due per chi ha problemi di salute, per chi ha un figlio di età inferiore agli 11 anni o due figli di età non superiore ai 14. E anche per chi abita lontano dalla sede di lavoro (minimo 40 km). Sono inoltre previste ulteriori giornate per i genitori nel periodo precedente al parto della donna e fino al compimento dell’anno di vita del neonato.
Sul fronte dei diritti, spesso violati in molte aziende durante il periodo di lockdown, è previsto il divieto ad effettuare ore di straordinario e il diritto alla disconnessione fuori dall’orario di lavoro in uso presso la sede o nel cantiere di appartenenza. «Un punto importante perché durante il lockdown – ha aggiunto D’Andrea – i capi spesso chiamavano a qualsiasi ora, trasformando quasi il lavoro in lavoro a obiettivo».
Verrà inoltre istituita una bacheca sindacale virtuale e il diritto di assemblea da remoto.
di: Maria Lucia PANUCCI
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