
Il trasporto aereo riprende quota dopo la crisi del Covid-19. Ecco i numeri della ripartenza
La newco Alitalia è pronta al decollo tra ottobre e novembre prossimi. E’ questo l’obiettivo dichiarato del ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli in un’intervista all’Ansa. «Sicuramente già nelle prossime due-tre settimane avremo un quadro più chiaro della composizione societaria», ha sottolineato il ministro, aggiungendo che a seguire bisognerà capire assieme al commissario straordinario e assieme all’Europa come procedere anche in presenza di un bando che è stato sospeso per il Covid-19.
Intanto il trasporto aereo in generale prova a ripartire dopo i numeri neri del periodo legato al lockdown che ha visto il dimezzamento del fatturato per molte compagnie e perdite di miliardi di euro, con le inevitabili e tristi ripercussioni sul fronte occupazionale. Se ancora nel mese di febbraio il numero medio di voli giornalieri si attestava a circa 180 mila unità, nel corso di marzo, a seguito delle restrizioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, si è verificata una progressiva contrazione che ha superato il 60%, con una media giornaliera di circa 70 mila voli. Questo ha provocato forti contraccolpi ai bilanci delle compagnie aeree. La Iata ha stimato, infatti, che per il 2020 i vettori registreranno perdite per 84,3 miliardi di dollari. «Il debito globale sarà di 120 miliardi superiore al livello di fine 2019, per un totale di 550 miliardi di dollari, pari a circa il 92% dei ricavi attesi l’anno prossimo», ha sottolineato il direttore generale Alexandre de Juniac.
Qualche spiraglio di luce però c’è. Secondo l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, hanno ripreso in modo più significativo i voli Ue, anche se le compagnie ancora rimodulano i servizi a seconda della domanda e, pertanto, la programmazione non si può ancora definire regolare. I voli extra Ue, invece, sono ancora molto limitati sia per via delle restrizioni alla circolazione imposte dal nostro Paese, sia per le limitazioni che molti Paesi extra Ue ancora prevedono per l’ingresso (vedi qui le restrizioni in Italia). La situazione internazionale è ancora critica ed è necessario anche recuperare la fiducia dei passeggeri sulla sicurezza del viaggio aereo. Ma i primi dati che arrivano dalla società fanno comunque ben sperare.
Per quanto riguarda l’Italia, il traffico aereo continua la sua crescita costante e progressiva. Nella prima metà di luglio, secondo quanto riferisce l’Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile nel nostro Paese, i voli sui cieli nazionali sono più che raddoppiati rispetto a giugno: dal primo al 15 luglio, la società ha gestito complessivamente 33.000 movimenti con una media giornaliera pari a 2.200 voli e un picco massimo, il 10 luglio, di 2.521 voli. In tutto il mese di giugno, invece, erano stati gestiti 26.300 movimenti con una media di 866 voli al giorno, con un calo dell’86% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nella prima metà di luglio è stato recuperato il 20% di traffico e il calo si riduce al 66% rispetto all’anno scorso.
Insomma buone notizie per un settore che da solo rappresenta il 2,4% del Pil mondiale, circa 1.800 miliardi di dollari, secondo quanto riportato da uno studio del think tank di Cassa depositi e prestiti.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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