
All’orizzonte la possibilità di congelare i debiti dei Paesi più poveri
Dopo la pandemia le prospettive economiche sono incerte e soggette ad elevati rischi al ribasso. Per questo si metteranno in campo misure immediate ed eccezionali per affrontare l’emergenza, tra cui anche il congelamento dei debiti dei Paesi emergenti. È questa la sintesi di quanto emerso dal vertice che ha visto riunirsi virtualmente i ministri delle Finanze del G20. «Stiamo adottando misure immediate ed eccezionali per affrontare la pandemia e le implicazioni sanitarie, sociali ed economiche anche attraverso l’implementazione di un sistema fiscale senza precedenti, azioni di stabilità monetaria e finanziaria», si legge in una nota conclusiva.
I partecipanti al G20, inoltre, si sono detti “determinati a continuare a utilizzare tutti gli strumenti politici disponibili per salvaguardare la vita delle persone, posti di lavoro e redditi, sostenere la ripresa economica globale e migliorare il resilienza del sistema finanziario“.
Tra le misure c’è la sospensione del debito per un anno per le nazioni più povere del mondo. Una vera e propria urgenza secondo il presidente della Banca Mondiale, David Malpass. Finora, 42 paesi hanno fatto domanda per l’iniziativa, chiedendo il rinvio di un debito cumulativo di 5,3 miliardi di dollari. «A causa dell’impatto della pandemia, l’economia globale si trova ad affrontare quest’anno una profonda recessione, con una parziale e non uniforme ripresa prevista per il 2021 – ha detto la direttrice generale del Fmi, Kristalina Georgieva, dopo l’incontro. – Dobbiamo unirci per aiutare le economie più povere e vulnerabili, specialmente quelle che lottano con un debito elevato».
Qualsiasi estensione dell’iniziativa si baserà sull’evoluzione della pandemia e sulle raccomandazioni del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale che saranno presentate ai membri del G20 prima della loro riunione di ottobre.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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