L’istituto si aspetta di subire perdite elevate
Utili in calo per la grande banca UBS a causa del Coronavirus. Nel secondo trimestre l’utile ante imposte si è attestato a 1,58 miliardi di dollari (1,48 miliardi di franchi), con una diminuzione del 10% su base annua. In base a quanto diffuso in una nota dallo stesso istituto l’utile netto attribuibile agli azionisti è stato di 1,23 miliardi di dollari, l’11% in meno dello stesso periodo del 2019. La flessione è inferiore a quanto si aspettassero gli analisti. Sull’insieme del primo semestre l’utile netto ha raggiunto 2,8 miliardi (+12%).
I proventi operativi sono invece scesi del 2%. Le perdite sui crediti sono rimaste elevate a quota 272 milioni, di cui 127 milioni derivanti da un aggiornamento delle ipotesi macroeconomiche.
Tenuto conto dell’elevata incertezza circa l’entità e l’intensità dello shock economico causato dalla pandemia di Covid-19 e delle direttive delle autorità di vigilanza, volte a mantenere la flessibilità del capitale, UBS sta rivedendo la suddivisione tra dividendi in contanti e riacquisti di azioni. Sebbene venga ritenuto prematuro fornire indicazioni per il 2020 l’intenzione è quella di continuare a versare capitale in eccesso e mantenere i rendimenti complessivi del capitale da attribuire agli azionisti in linea con i livelli precedenti. I gruppo si dice peraltro convinto di poter vantare una solida base di capitale: il 30 giugno il coefficiente patrimoniale CET1 era al 13,3%.
Secondo UBS, alla luce della continua incertezza relativa alla pandemia, è ragionevole aspettarsi, per il secondo semestre 2020, elevate perdite su crediti a livello di gruppo, ma comunque inferiori rispetto a quelle viste nel primo semestre.
di: Maria Lucia PANUCCI
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