L’età media scende a 61 anni
Boom nei primi 6 mesi dell’anno per le pensioni di vecchiaia. A fine giugno, in particolare, le nuove pensioni in pagamento sono state 318.370, poco più della metà (55,4%) del totale dei nuovi pensionamenti avviati dall’ Inps nell’intero 2019 (573.944). Sul complesso delle gestioni le nuove pensioni di vecchiaia sono state 110 mila, un dato che comprende anche 34.379 nuovi assegni sociali.
In questi ultimi 6 mesi le donne hanno dato un distacco di 18 punti agli uomini nella corsa alla pensione, con una percentuale di nuove decorrenze che è passata da 96 a 114. Dietro il sorpasso dei ritiri femminili su quelli maschili c’è proprio il maggior flusso dei pensionamenti di vecchiaia, più utilizzati dalle lavoratrici che con le loro carriere contributive spesso più frammentate non riescono ad agguantare il pensionamento di anzianità.
Guardando al fondo lavoratori dipendenti, il più rilevante, il numero delle pensioni di vecchiaia liquidate, con decorrenza gennaio-giugno, è stato pari a 34.823. Nello stesso periodo del 2019 erano 10.700, una cifra quindi più che triplicata. Per le pensioni delle donne l’incremento è ancora più forte: a 17.789 da 3.565; cinque volte tanto.
Le età medie alla decorrenza delle nuove pensioni di vecchiaia per il Fondo pensioni lavoratori dipendenti è stata di 67 anni (requisito ordinario) mentre per gli anticipi è stata di 61 anni. Il dato è inferiore di un anno rispetto all’età media degli anticipi del 2019 ed è quasi certamente dovuto ai nuovi prepensionamenti legati a crisi aziendali. Un livello significativamente basso se confrontato con le età medie di pensionamento dei principali paesi europei.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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