
L’istituto ha allungato la precedente raccomandazione valida fino ad ottobre a causa dell’incertezza legata al Covid-19
La Bce ha chiesto alle banche di evitare di pagare dividendi fino al prossimo anno e di essere “estremamente moderate” nella politica di “remunerazione variabile“, ovvero dei bonus ai vertici. A causa delle incertezze dovute al Coronavirus la Banca Centrale Europea ha quindi prolungato a gennaio 2021 la precedente raccomandazione valida fino ad ottobre.
Francoforte riconosce alle banche della zona euro di aver dato prova di saper resistere agli stress causati dalla crisi pandemica ma sa anche che se la situazione peggiorasse il consumo di capitale sarebbe significativo. In questo particolare contesto lo scenario centrale mostra una riduzione del coefficiente patrimoniale aggregato (il cosiddetto CET1) delle banche di circa 1,9 punti percentuali al 12,6% mentre in uno scenario grave il calo sarebbe di 5,7 punti percentuali all’8,8% entro la fine del 2022 per via di un aumento dei crediti deteriorati e delle perdite.
Ecco allora che l’Eurotower mette le mani avanti precisando però che la sua raccomandazione “resta temporanea ed eccezionale e punta a mantenere la capacità delle banche di assorbire le perdite e a sostenere l’economia in uno scenario di eccezionale incertezza“. «Come dimostrato dall’analisi della vulnerabilità, il livello di capitale nel sistema potrebbe diminuire significativamente se si dovesse materializzare uno scenario grave», avverte l’istituto che preannuncia un riesame di questa posizione nel quarto trimestre 2020, tenendo conto del “contesto economico, della stabilità del sistema finanziario e dell’affidabilità della pianificazione del capitale“. «Una volta che l’incertezza che richiede questa raccomandazione temporanea ed eccezionale si attenuerà – si legge ancora nella nota di Francoforte – le banche con posizioni patrimoniali sostenibili potranno prendere in considerazione la possibilità di riprendere i pagamenti dei dividendi. E questo varrà anche nel caso questi istituti si trovassero ad operare al di sotto del livello di capitale previsto dal cosiddetto Pillar 2 purché l’andamento previsto dalle banche dimostri che le loro posizioni patrimoniali sono sostenibili a medio termine».
di: Maria Lucia PANUCCI
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