
Occhio alle banche. Unicredit cerca il rimbalzo, vendite su Mps
Piazza Affari cerca la parità nonostante l’ordine esecutivo del presidente americano Donald Trump contro TikTok (leggi qui). Il Ftse Mib nel giro di pochi minuti ha iniziato a flettere dello 0,4%, ma sta cercando di risalire verso la parità. Sotto controllo lo spread a 148 punti.
A Piazza Affari da tenere sott’occhio anche oggi il settore bancario. Unicredit ha ceduto quasi il 4% dopo i conti (guarda qui) , stamani Unipol ha pubblicato la semestrale, con un utile di oltre 600 milioni, quasi il doppio rispetto alle attese dei broker e dello scorso anno.
Banco Bpm ha chiuso il secondo trimestre con una perdita netta di 45,4 milioni di euro, rispetto a un risultato positivo di 151,6 milioni del primo trimestre e al 447,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, ma migliore delle stime. Il trimestre è stato penalizzato da un calo dei ricavi e da maggiori rettifiche per l’impatto del Covid-19. L’ad Giuseppe Castagna ha detto che la banca vuole trovarsi pronta a cogliere opportunità di M&A dopo che l’acquisizione di Ubi da parte di Intesa ha disegnato un nuovo scenario per il settore bancario in Italia.
Mps ha archiviato il secondo trimestre con una perdita netta di 845,2 milioni da un utile di 65,2 milioni un anno fa, risentendo di rettifiche addizionali per il peggiorato quadro macro legato all’impatto della pandemia, svalutazioni delle Dta e accantonamenti per rischi legali, giunti a 10 miliardi di euro dopo i 3,8 miliardi richiesti a fine luglio dalla Fondazione.
Quanto a Ubi, in via di delisting, Moody’s intanto ha migliorato il Baseline Credit Assessment (BCA) a baa3 da ba2, il long-term deposit rating a Baa1 da Baa2 e il long-term senior unsecured rating a Baa1 da Baa3 dopo l’acquisizione da parte di Intesa.
Atlantia continua a trattare con Cdp: il Governo insiste su uno schema di ingresso in Autostrade per l’Italia (Aspi) che prevede prima l’aumento di capitale poi la scissione e la quotazione.
Quanto al calcio, l’opa obbligatoria sul 13,4% del capitale dell’l’ As Roma, a seguito dell’operazione annunciata ieri dal miliardario texano Dan Friedkin, che rileverà la maggioranza del club capitolino per un importo di 591 milioni di euro (guarda qui), potrebbe essere funzionale al delisting del titolo. E’ quanto si legge in un comunicato che precisa alcuni dettagli dell’accordo annunciato ieri a seguito di contatti preliminari con la Consob. La Roma è stata eliminata dall’Europa League dopo aver perso con il Siviglia ieri sera.
di: Maria Lucia PANUCCI
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