
E’ stato pubblicato un nuovo documento di 72 pagine che chiarisce alcuni aspetti sulle norme introdotte per aiutare imprese e lavoratori ad uscire dalla crisi
Con una lunga circolare, composta da ben 72 pagine, l’Agenzia delle Entrate prova a chiarire alcuni aspetti sui provvedimenti contenuti nel decreto Rilancio, entrati in vigore per aiutare imprese e lavoratori nella fase più delicata dell’emergenza Coronavirus. Si tratta di un testo firmato dal direttore Ernesto Maria Ruffini che fa seguito agli altri già pubblicati a partire da maggio scorso.
Ecco le news più importanti: intanto la circolare chiarisce che un soggetto che svolge attività di bed and breakfast in via imprenditoriale con partita Iva può fruire del credito d’imposta in relazione ai canoni di locazione dell’immobile corrisposti al proprietario, anche se l’immobile condotto in locazione e adibito all’esercizio dell’attività sia ad uso residenziale e non commerciale. L’importante è che l’immobile sia comunque strumentale all’attività di bed and breakfast.
Il testo poi precisa che per il 2020 il credito di imposta per gli investimenti pubblicitari è concesso nella misura del 50% degli investimenti effettuati e in ogni caso nei limiti del regime “de minimis” previsto dai Regolamenti europei. L’agevolazione è stata estesa anche agli investimenti sulle emittenti televisive e radiofoniche nazionali non partecipate dallo Stato. Per accedere al credito d’imposta bisogna presentare una domanda telematica tra l’1 e il 30 settembre del 2020.
Nel paragrafo dedicato al credito di imposta riconosciuto per la sanificazione degli ambienti lavorativi, l’Agenzia delle Entrate spiega che i costi sostenuti per la “semplice” pulizia dei filtri dei condizionatori non possono essere incluse nel totale, mentre il discorso cambia per i costi derivanti dalle pulizie per aumentare la capacità filtrante degli stessi. Devono essere le imprese che si occupano della sanificazione ad accertare che gli interventi effettuati siano in linea con quanto indicato nei Protocolli di regolamentazione e, dunque, ammissibili ai fini del credito d’imposta.
Una delle misure più apprezzate del Decreto Rilancio è il taglio del saldo IRAP 2019 e dell’acconto IRAP 2020. Una misura che consente alle aziende un risparmio di svariati miliardi di euro, ma che le obbliga comunque a dover calcolare il valore dell’acconto IRAP, così da poterlo scorporare dalla dichiarazione annuale. Nella Circolare l’Agenzia specifica che le regole per il calcolo IRAP non sono cambiate e, dunque, le aziende devono attenersi alle procedure seguite anche negli anni passati.
di: Maria Lucia PANUCCI
Ti potrebbe interessare anche: