
Secondo la Coldiretti la spesa media a persona crolla a 588 euro. Incidono ferie più corte, destinazioni vicino casa e la volontà di dedicare più spazio al relax familiare
La spesa media degli italiani destinata alle ferie estive crolla a 588 euro per persona con un calo netto del 25% rispetto allo scorso anno. Tutto questo è dovuto alla scelta di ferie più brevi (meno di 10 giorni), con destinazioni meno lontane da casa e dedicate soprattutto al relax familiare. È quanto emerge dal bilancio tracciato dall’analisi Coldiretti/Ixè in occasione del grande esodo di agosto segnato dal bollino rosso con quasi tre italiani su quattro (73%) che hanno scelto di andare in vacanza proprio in questo periodo. Sono infatti 34 milioni quelli che hanno deciso di non rinunciare a qualche giorno di riposo, anche se la fetta è minore rispetto allo scorso anno con un calo del 13%.
Ben un italiano su 4 (25%) ha preferito una destinazione vicino casa, all’interno della propria regione di residenza. Inoltre la maggioranza ha scelto di riaprire le seconde case di proprietà o di alloggiare in quelle di parenti e amici o in affitto, ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche campeggi con i camper molto gettonati mentre sono in sofferenza gli alberghi.
Secondo le stime della Coldiretti per la metà dei viaggiatori (50%) la spesa per persona è al di sotto dei 500 euro, per il 34% tra i 500 ed i 1000 euro, per il 12 % tra i 1000 ed i 2000 euro mentre percentuali più ridotte supereranno questo limite.
Alla riduzione della spesa degli italiani si aggiunge anche una estate praticamente senza stranieri in vacanza nel Belpaese a causa delle preoccupazioni crescenti e dei vincoli alle frontiere resi necessari per affrontate l’emergenza Coronavirus. Una situazione che pesa soprattutto sulle città d’arte.
In questo contesto una notizia positiva c’è: la ricerca dei prodotti tipici è diventata un ingrediente importante delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 524 vini Dop/Igp, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola e la leadership nel biologico con oltre 60 mila aziende agricole del settore.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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