
A rischio chiusura 90 mila imprese, riduzione del personale per quattro attività su 10
Il prossimo autunno sarà nero per commercio e turismo. A dirlo è Confesercenti che prospetta un periodo davvero buio sul fronte del lavoro. «Nel commercio e nel turismo ci sono circa 90 mila imprese pronte a chiudere per sempre i battenti già da questo autunno, anche al netto di nuovi lockdown. Un colpo senza precedenti al lavoro autonomo, che avrà conseguenze anche sul lavoro dipendente: tra le attività che proveranno a resistere, infatti, quattro su dieci segnalano la necessità di ridurre il personale», si legge in una nota.
Per Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti il timore di nuovi blocchi dell’attività, a seguito dell’incremento di contagi, aumenta ancora di più l’incertezza degli operatori economici. Molte imprese, travolte dall’anno più difficile di sempre ed impossibilitate a ristrutturare l’attività a causa del blocco dei licenziamenti, non vedono altra via d’uscita che chiudere. «Dobbiamo – spiega De Luise – passare da un’ottica di emergenza a una di rilancio. Abbiamo bisogno di una grande accordo tra Governo e parti sociali, in primo luogo associazioni datoriali, per mettere urgentemente in campo le due riforme che il nostro paese ha sempre rimandato, e che oggi sono necessarie più che mai: quella del sistema fiscale e quella del lavoro. Il Governo è impegnato sulla prima, bene, ma non basta pensare a recuperare l’evasione. Serve un sistema impositivo più leggero e flessibile, per accompagnare una crisi che si preannuncia diversa da tutte le precedenti».
Anche sul fronte del lavoro, per la presidente di Confesercenti, occorre intervenire al più presto in quanto impedire semplicemente i licenziamenti non risolverà il problema. «Per rispondere all’emergenza – sottolinea ancora- le imprese hanno bisogno di ristrutturarsi e, in questo quadro, cristallizzare attività che non funzionano più rischia solamente di peggiorare una situazione già esplosiva».
di: Maria Lucia PANUCCI
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