Dalle indagini della Guardia di Finanza emerge che i lavoratori raccoglievano fragole a poco più di 4 euro all’ora per almeno 9 ore al giorno. Del tutto inapplicate le misure anti Covid
Sfruttava i braccianti africani che dovevano raccogliere le fragole il più in fretta possibile, altrimenti rischiavano di essere licenziati o di rimanere a casa in punizione per un paio di giorni. Per questi motivi è stata sequestrata l’azienda da 7,5 milioni di euro, pluripremiata da Coldiretti, modello di start up fondata da un giovane bocconiano di nobili origini, Guglielmo Stagno d’Alcontres.
Agli investigatori i braccianti, provenienti da centri di accoglienza tra Milano e la Brianza, con regolare permesso di soggiorno, hanno detto tutti la stessa cosa: «Dovevamo raccogliere e confezionare le fragole a 4,5 euro all’ora per più di 9 ore al giorno in tempi impossibili altrimenti alla sera, quando si faceva il bilancio della giornata, ci sgridavano».
Poi pare non ci fosse alcun rispetto delle misure anti-Covid. I braccianti stessi hanno raccontato di lavorare ammassati, tutti senza mascherine e protezione. Fortunatamente non è stato riscontrato alcun positivo al momento. Inoltre pare che fossero stati anche costretti ad utilizzare i diserbanti e i fitofarmaci che rendono le fragole più rosse senza utilizzare tute, occhiali o guanti.
Ora i finanzieri hanno messo sotto sequestro, su disposizione di un giudice, tutti i beni della società, consistenti in 53 immobili, tra terreni e fabbricati, 25 veicoli e tre conti correnti. 7 i denunciati per intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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