E’ stato firmato il memorandum d’intesa sulla costituzione della rete unica con l’integrazione di Open Fiber e con la partecipazione di Kkr, Fastweb e Tiscali. Sarà Tim a detenere la maggioranza della società
La rete unica prende sempre più forma. Ieri Telecom Italia e Cassa Depositi e Prestiti hanno infatti dato il via libera al memorandum di intesa che prevede l’integrazione con Open Fiber, partecipata pariteticamente dalla stessa Cdp e da Enel.
Sempre durante il board della società guidata dall’ad Luigi Gubitosi è stato approvato l’accordo con Kkr Infrastructure e Fastweb per la costituzione di FiberCop, la newco in cui verranno conferite la rete secondaria di Tim (dall’armadio di strada alle abitazioni dei clienti) e la rete in fibra sviluppata da FlashFiber, la joint-venture partecipata da Tim (80%) e Fastweb (20%). Il cda dell’ex monopolista di Stato ha anche evidenziato poi l’intesa con Tiscali che parteciperà all’operazione ed ha approvato e dato il via libera alla firma di una lettera d’intenti con CDP Equity (CDPE) finalizzata alla realizzazione del più ampio progetto di rete unica nazionale (AccessCo) attraverso la fusione tra FiberCop e Open Fiber.
Stando ai termini dell’intesa, Tim deterrà almeno il 50,1% di AccessCo e attraverso un meccanismo di governance condivisa con CDPE sarà garantita l’indipendenza e la terzietà della società. A tal proposito sono previsti meccanismi di maggioranze qualificate e regole di controllo preventivo. «Il progetto punta alla nascita di AccessCo, società aperta anche ad altri investitori e destinata a gestire la rete unica nazionale. AccessCo verrà costituita mediante la fusione di FiberCop, società comprensiva della rete di accesso primaria e secondaria di Tim e di Open Fiber, società dedicata alla fibra ottica e partecipata da Cdp e Enel», si legge in un comunicato diramato ieri.
Nella nota di Tim si legge che per definire i valori degli asset destinati a confluire in AccessCo, e le relative quote di partecipazione nella società, le parti incaricheranno valutatori terzi per avviare i relativi processi di due-diligence relativi a FiberCop e Open Fiber. Prima della fusione, è previsto che Tim conferisca in FiberCop un ulteriore ramo d’azienda che consiste nella rete primaria funzionale alle attività operative di FiberCop. Il processo di due-diligence è atteso entro la fine dell’anno nell’ottica di raggiungere un eventuale accordo di fusione non oltre il primo trimestre del 2021.
Finalmente si è messa in moto la macchina per la creazione di una rete unica per la banda larga in Italia, per provare a colmare il gap digitale del Paese rispetto al resto d’Europa. Un processo non semplice da portare a compimento, dato che bisognerà avere l’ok anche delle varie Authority, italiane ed europee. Ma la volontà di raggiungere l’obiettivo il prima possibile è molto forte da parte di tutti gli attori coinvolti. «Cassa Depositi e Prestiti è un investitore di lungo termine che supporta da sempre la crescita del Paese con particolare attenzione alle persone e al territorio – ha spiegato l’ad Fabrizio Palermo. – La connettività rappresenta un fattore abilitante essenziale per supportare in modo efficace le principali leve di sviluppo quali l’istruzione, il lavoro, le infrastrutture e la sanità. Proprio per questo, l’impegno di Cdp in questo dossier è stato massimo e conferma il sostegno già avviato da anni per lo sviluppo della fibra ottica in Italia».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ASKANEWS
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