
Ora niente 10 euro in più sulle ricette. Rimane invece il costo del ticket tradizionale per chi non è esonerato
Stop al superticket. Da oggi entra finalmente in vigore l’abolizione per tutti della quota aggiuntiva di 10 euro prevista per le prestazioni sanitarie specialistiche. Una buona notizia che permette di alleggerire il portafoglio degli italiani. «La pandemia di Covid19 – ha scritto il ministro dell’Economia Gualtieri su Facebook – ha fatto comprendere a tutti l’importanza di una sanità pubblica efficiente ed universale. Questo Governo, fin dalla sua formazione, ha deciso di investire di più sulla sanità: nella Legge di bilancio approvata lo scorso dicembre abbiamo infatti realizzato il maggior aumento delle risorse per il Servizio Sanitario Nazionale da molti anni e deciso l’abolizione, a partire dal primo settembre del 2020, del superticket, un balzello iniquo che può costituire uno sbarramento all’accesso alle cure pubbliche e accentuare le disuguaglianze, non solo di reddito, ma anche territoriali, visto che le Regioni lo hanno applicato in modo differente. Ora basta, quei tempi sono finiti. Da adesso il nostro sistema sanitario sarà più equo e universalistico. Nessuno deve rinunciare a delle cure di cui ha bisogno perché non può permettersele. Il diritto alla salute di tutti gli italiani è fondamentale».
La misura è stata resa possibile grazie alle risorse extra del Fondo sanitario nazionale con la quale, aveva più volte affermato il ministro Roberto Speranza, si è “cancellata una vera e propria tassa sulla salute“.
Per chi non è esonerato rimane invece il costo del ticket tradizionale, variabile a seconda delle prestazioni e pari a circa 30-35 euro.
di: Maria Lucia PANUCCI
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