
L’app delle video-conferenze raggiunge una capitalizzazione di 120 miliardi di dollari e supera per valore IBM
Il disastro per molti, la fortuna di pochi. La pandemia non ha generato solo effetti negativi con tantissime aziende che hanno dovuto chiudere o che faticano a rimettersi in carreggiata. Il Coronavirus ha permesso anche ad altre realtà di decollare. E’ il caso di Zoom, l’app per le videoconferenze che nei mesi scorsi ha spopolato in tutto il mondo grazie proprio al lockdown e alla quarantena forzata di milioni di persone.
L’esigenza di continuare a lavorare ed il passaggio alle videocall ha proiettato nell’Olimpo delle aziende tech più blasonate questa realtà californiana che ha così raccolto i frutti del distanziamento sociale e raggiunto un fatturato da far impallidire la concorrenza.
I numeri parlano chiaro: ora il fatturato totale ammonta a $663,5 milioni, ovvero +355% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Gli utili nel secondo trimestre sono stati di 92 centesimi ad azione, contro i 45 centesimi attesi dagli esperti. La capitalizzazione di Zoom è ora superiore ai 120 miliardi di dollari, dai 25 miliardi dello scorso anno e la società vale più di IBM, un’azienda statunitense, la più antica e tra le maggiori al mondo nel settore informatico.
E sono molto rosee anche le previsioni per il futuro, dato che Zoom ha previsto un terzo trimestre con un fatturato compreso tra i 685 e i 690 milioni di dollari.
di: Maria Lucia PANUCCI
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