
Bene l’Asia che snobba le nuove tensioni Usa-Cina. L’euro risale a 1,182 in vista della Bce di giovedì
Le Borse europee si muovono appena sopra la parità dopo aver iniziato bene la settimana. Ieri l’indice milanese Ftse Mib ha terminato gli scambi con un progresso dell’1,79% a 19.738 punti. Stamattina nei primi minuti di contrattazioni l’indice Eurostoxx 50 segna un +0,04%. A Francoforte il Dax sale dello 0,13%, a Parigi il Cac40 scivola dello 0,12% e a Londra l’indice Ftse100 avanza dello 0,55%.
Gli investitori si muoveranno più cauti guardando alla riapertura di Wall Street, rimasta chiusa ieri per festività. In particolare, l’attenzione sarà rivolta all’evoluzione dei grandi titoli tecnologici statunitensi, vittime di un forte movimento di vendita alla fine della scorsa ottava.
Bene l’Asia. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,80% a 23.274,13 punti; la borsa di Shanghai sale dello 0,81%, Hong Kong avanza dello 0,55%, Sidney fa +0,79% e Seoul +0,63%.
L’azionario asiatico snobba le nuove tensioni tra Usa e Cina, alimentate dalla dichiarazione del ministro degli esteri cinese Wang Yi che, nel presentare il nuovo piano per la sicurezza informatica dei dati, ha accusato gli Stati Uniti di Donald Trump di “bullismo“. Basti pensare che il mese scorso gli Stati Uniti hanno presentato l’iniziativa Clean Network con l’obiettivo dichiarato di salvaguardare gli asset della Nazione, incluse la privacy dei cittadini e le informazioni più sensibili delle aziende, dalle intrusioni aggressive di attori maligni, come il Partito Comunista cinese. Come se non bastasse il presidente americano Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta transazioni con ByteDance di TikTok e Tencent, il colosso a cui fa capo WeChat (approfondisci qui).
Nel valutario il cambio euro-dollaro è a 1,182, +0,04%, in vista della riunione della Bce di giovedì. Il cross dollaro/yen è a 106,2, -0,047%, e quello tra sterlina/dollaro a 1.316, -0,076% mentre i negoziati Uk-Ue sulla Brexit sono entrati nella fase finale. Il premier inglese Boris Johnson ieri ha lanciato un ultimatum in vista dell’ottavo round di colloqui tra i negoziatori di Londra e Bruxelles, che inizia oggi nella capitale del Regno Unito: o verrà raggiunto un accordo sul commercio entro il 15 ottobre, o il Paese lascerà il tavolo dei negoziati e uscirà dall’Ue senza intese (leggi qui).
Tra le commodities il petrolio Wti cede l’1,86% a 39,03 dollari e il Brent segna un ribasso dello 0,14% a 41,95 dollari. L’oro quota 1.942 dollari l’oncia, +0,40%.
Oltre al riavvio degli scambi a Wall Street, la seduta sarà animata da diverse indicazioni macro in Europa, tra cui spicca la lettura finale del Pil dell’Eurozona relativo al secondo trimestre. Intanto questa mattina è giunto il Pil del Giappone che si è contratto nel secondo trimestre del 2020 del 7,9% su base trimestrale, al tasso annualizzato pari a -28,1%, più del previsto. Il Pil giapponese si è contratto per il terzo trimestre consecutivo e nel periodo aprile-giugno ha sofferto la contrazione peggiore dal 1955.
Per quanto riguarda l’Italia, l’Istat pubblicherà il report mensile sull’economia e l’aggiornamento sulle vendite al dettaglio.
di: Maria Lucia PANUCCI
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