Nell’informativa alla Camera il ministro dell’Istruzione prone un’alleanza stabile tra scuola e sanità per valutare eventuali stop delle attività didattiche in presenza
«La scuola riparte in sicurezza grazie a uno sforzo corale di cui il Paese deve essere orgoglioso». Nell’informativa alla Camera il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha messo nero su bianco i risultati raggiunti finora rivendicando tra l’altro la decisione di sospendere le attività didattiche in presenza con la quale, dice, sono state salvate “decine di migliaia di vite“.
Centrale per il rilancio della scuola sarà il Recovery Fund. «Dovremo ben impiegare le risorse europee che rappresenta un’occasione irripetibile per il progresso dell’Italia», ha affermato auspicando un Piano pluriennale di investimenti che parta dall’edilizia scolastica, fino a toccare temi quali la riduzione del numero degli alunni per classe, la formazione del personale scolastico e la lotta alla dispersione scolastica.
Sulla fornitura dei nuovi banchi monoposto, altro tema al centro delle polemiche, Azzolina rassicura: «Il ministero dell’Istruzione – ha spiegato – ha agito con trasparenza e rigore. Abbiamo chiesto a tutti i dirigenti scolastici di fornirci con precisione dati certi rispetto al fabbisogno di arredi di ciascuna scuola. Non abbiamo imposto una sola tipologia di banco, come ho continuato a leggere da più parti, ma semplicemente lo Stato, per la prima volta, si è preso la responsabilità di sostenere le scuole aiutandole a rinnovare gli arredi. Gli istituti ci hanno chiesto 2,4 milioni di banchi. Oltre 750 mila sono per la scuola primaria, dunque, necessariamente, banchi di tipo tradizionale, più adatti per i piccoli. Mentre 1,7 milioni sono stati i banchi richiesti per le secondarie di cui oltre uno su quattro di tipo innovativo. La consegna è già cominciata il 28 di agosto e proseguirà nelle prossime settimane fino a soddisfare l’intero fabbisogno richiesto entro la fine del mese di ottobre. Ogni scuola avrà gli arredi che ha richiesto».
E in uno scenario in cui il rischio zero non esiste, la Azzolina ha lanciato la proposta di incentivare, per il presente e per il futuro, un’alleanza stabile tra scuola e sanità ipotizzando l’eventualità di possibili stop dell’attività in presenza in base all’andamento dei contagi da Covid-19. «Potranno verificarsi – ha detto alla Camera – di settimana in settimana, ipotesi di sospensione delle attività didattiche in presenza delle nostre classi. Non vanno creati allarmismi. Le nostre scuole hanno tutti gli strumenti per affrontare ogni criticità, grazie ai tanti strumenti messi in campo nei mesi scorsi. Dalla didattica digitale integrata, a tutti i dispositivi acquistati, fino alla formazione specifica. Abbiamo previsto anche specifiche misure per i genitori, in modo che, in tali casi, non debbano subire conseguenze negative sul lavoro».
di: Maria Lucia PANUCCI
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