Bruciati 1.000 miliardi in una settimana. La peggiore è Tesla
I titoli tecnologici hanno affondato Wall Street e in una settimana sono stati bruciati 1.000 miliardi. Facebook, Amazon.com, Apple, Tesla, Microsoft, Alphabet e Netflix sono in caduta libera dal 2 settembre.
La peggiore di tutte, a sorpresa, è Tesla che in totale ha registrato -21,6% per la decisione della borsa americana di non inserirla nel proprio indice S&P 500, come invece largamente atteso dal mercato dato che la capitalizzazione del gruppo, guidato da Elon Musk, è arrivata a superare i 400 miliardi di dollari (leggi qui). C’è da dire che pesa anche la notizia che General Motors ha acquisito una quota dell’11%, del valore di due miliardi di dollari, nel produttore statunitense di camion elettrici Nikola il cui titolo infatti ha visto una impennata di oltre il 39%.
Gli analisti sostengono che il mercato abbia reagito poco, e in ritardo, all’intervento del presidente della Fed Jerome Powell che nei giorni scorsi ha lasciato intendere che la banca centrale americana è propensa a lasciare i tassi bassi ancora per diverso tempo (guarda qui).
Ma c’è da dire che per consolidare la sensazione che la ripresa economica sia davvero decollata, c’è attesa di conoscere i prossimi dati che arrivano dal mercato del lavoro e per il direttivo della Bce di domani che dovrebbe spiegare proprio come l’Eurotower intenda muoversi nel prossimo futuro.
Ciò non avrebbe ricadute dirette per quanto riguarda i mercati americani, ma di sicuro darebbero un quadro più definito e meno incerto della situazione, alla luce anche dell’evolversi della pandemia.
di: Maria Lucia PANUCCI
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