+9,3% tra due anni, sempre che la situazione epidemiologica non si aggravi
L’export italiano tornerà a salire con una ripresa relativamente rapida già dal 2021, segnando una crescita del 9,3% dopo la caduta, che si stima dell’11,3%, attesa per quest’anno. Sono queste le previsioni contenute nell’ultimo rapporto di SACE, presentato oggi in webconference su SKY, che vede ancora una volta confermato il ruolo cruciale delle esportazioni per l’economia nazionale e tratto distintivo del fare impresa in Italia.
Le previsioni parlano di un recupero pressoché totale che consentirà alle esportazioni italiane di raggiungere il 97% circa del valore segnato nel 2019. Si attende poi una crescita media nei due anni successivi del 5,1%, che permetterà alle nostre vendite all’estero di raggiungere quota 510 miliardi nel 2023. «Anche quest’anno, in un contesto di complessità straordinaria, il Rapporto Export di SACE offre alle imprese italiane una bussola per orientarsi, selezionare le migliori opportunità e approcciare con maggior consapevolezza i mercati esteri», ha affermato Alessandro Terzulli, Chief Economist di SACE. Il ministro dell’Economia Gualtieri si è congratulato con il management di SACE per “l’efficacia e l’efficienza con cui si è assunto l’impegno di Garanzia Italia, favorendo l’erogazione di liquidità alle imprese e centrando l’obiettivo sui tempi“.
Data l’elevata incertezza riguardo l’evoluzione dell’emergenza sanitaria a livello globale, lo studio di SACE simula anche due scenari di previsione alternativi legati alla durata e alla intensità dello shock sull’economia globale. Il primo scenario alternativo considera l’eventualità di un nuovo lockdown globale nei primi mesi del 2021 con una previsione di export a -12% nel 2020. Il secondo scenario alternativo ipotizza una exit strategy più lenta e graduale rispetto allo scenario base e si traduce in un -21,2% di export nel 2020. Il 2021 non sarebbe più quindi un anno di rimbalzo, ma vedrebbe una crescita ancora negativa nel primo scenario e soltanto lievemente positiva nel secondo, lasciando il pieno recupero dei livelli di export pre-crisi concretizzarsi non prima del 2023.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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