
L’Eurotower avrà sul tavolo le nuove stime macroeconomiche per l’Eurozona e il tema del rafforzamento dell’euro, dopo la svolta della Fed
Oggi tutti gli occhi sono puntati sulla Bce. Il consiglio direttivo si riunisce per la prima volta dopo l’estate. Gli analisti non si attendono annunci sui nuovi stimoli economici, dato che l’istituto ha fatto capire di voler aspettare l’autunno per ritoccare all’insù il piano pandemico PEPP che attualmente ha un valore di 1.350 miliardi di euro (leggi qui). C’è invece attesa per le parole di Christine Lagarde e per l’aggiornamento delle stime da parte del suo staff di economisti.
Rispetto all’outlook potrebbe esserci un leggero ritocco delle previsioni formulate nei mesi scorsi, per la perdita dell’effetto traino degli ordinativi post lockdown ed a causa del propagarsi dei contagi di Covid-19 in vari Paesi europei. Un rallentamento che si riflette anche sull’inflazione, che è tornata negativa, anche se il numero due della BCE de Guindos ha assicurato di recente che si tratta di un rallentamento “temporaneo” e vi sarà un rimbalzo nel 2021.
L’urgenza di un segnale da parte dell’Eurotower è arrivata dopo che la Federal Reserve ha annunciato una svolta strategica epocale, tollerando livelli di inflazione superiori al target del 2% quando si arriva da periodi di sotto-inflazione, come nel caso attuale. In pratica, Powell si è garantito la possibilità di evitare rialzi meccanici dei tassi all’aumentare dei prezzi. Una prospettiva che ha indebolito il dollaro e preoccupato alcuni sul versante orientale dell’Atlantico: un euro troppo forte rischia di deprimere gli esportatori europei (approfondisci qui).
«Ci aspettiamo che la BCE spieghi che le pressioni deflazionistiche sono transitorie in quanto dettate da fattori straordinari e che, tecnicamente, la deflazione è un periodo protratto di inflazione negativa – ha confermato Annalisa Piazza, Fixed-Income Research Analyst di MFS IM. – Escludiamo la possibilità che Christine Lagarde si esprima con toni altrettanto netti sul versante monetario – ha aggiunto – tuttavia potrebbe segnalare che la volatilità dell’euro è in grado di incidere negativamente sulla politica di trasmissione della Banca Centrale».
Ma c’è anche chi la pensa diversamente. Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia, prospetta infatti un’azione più imminente dell’Eurotower. «Lagarde potrebbe intervenire prima del previsto in quanto il cambio di strategia della Fed ha messo pressioni sul Consiglio Direttivo».
Staremo a vedere chi avrà ragione, tanto il giorno fatidico è arrivato.
di: Maria Lucia PANUCCI
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