
Ma gli studenti scenderanno in piazza il 25 e 26 settembre per protestare contro i ritardi del Governo
Via libera del Consiglio dei ministri alla deroga per l’assunzione a tempo determinato nelle scuole. Soddisfatto Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci che ha fortemente voluto la norma. «Oggi, finalmente, il Governo ha dato risposta alla nostra richiesta: ha concesso una deroga per l’assunzione a tempo determinato nelle scuole – ha detto Decaro. – Questo assicura la possibilità di assumere a tempo determinato personale educativo e ausiliario in deroga a un a tetto di spesa anacronistico e soprattutto inadeguato a rispondere all’emergenza sanitaria che vede pressoché raddoppiati i numeri di educatrici di asili nido e maestre delle scuole materne. Il tetto, prima di questa deroga, risaliva infatti al 2010 e faceva rientrare anche il personale scolastico nella spesa per le assunzioni a tempo determinato, che non poteva essere superiore a quella sostenuta nel 2009».
Intanto però gli studenti annunciano che scenderanno in piazza il 25 e 26 settembre per protestare contro i ritardi del Governo a pochi giorni dalla ripartenza. Lamentano la carenza dei banchi monouso, i pochi trasporti a disposizione, per non parlare del corpo docente che è insufficiente. «La scuola in questo Paese ripartirà in condizioni disastrose: manca un piano di riapertura chiaro e non ci sono risposte concrete ad anni ed anni di definanziamenti – dichiara Alessandro Personè dell’Unione degli Studenti. – Il lavoro del ministero è ancora incerto e insufficiente. Ad oggi gli investimenti fatti non risolvono il problema di organico mancante e di edilizia scolastica che continua a vedere le classi pollaio, in un momento in cui questo mette in pericolo anche la nostra salute. L’insufficienza del trasporto pubblico escluderà di fatto gli studenti che vivono in zone marginali e disconnesse rispetto ai grandi centri urbani, o comunque alle cittadine dove hanno sede gli edifici scolastici».
Anche per la scuola i soldi europei possono rappresentare la salvezza. «Il lockdown ha sottolineato come i livelli di dispersione scolastica e povertà educativa siano in aumento – ha continuato. – Il Recovery Fund dovrà avere un ruolo determinante per garantire accesso, istruzione gratuita e per ridisegnare un nuovo modello scuola. I 209 miliardi possono essere un ottimo punto di partenza per capire come si può fare scuola ai tempi del Covid, imparando a lavorare, studiare e socializzare in sicurezza».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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