Nervosa la seduta europea dopo la Bce
Si muove in territorio positivo Wall Street. Il Dow Jones sale dello 0,44% a 28.062,35 punti, il Nasdaq avanza dello 0,79% a 11.236,36 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,48% a 3.414,69 punti.
Tutto questo nonostante il dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, invariato nell’ultima settimana (884.000 unità, sotto il milione quasi sempre superata dallo scoppio della crisi) e peggiore delle stime. In aumento invece i prezzi alla produzione in agosto (+0,3%, sopra le previsioni).
Prosegue invece all’insegna del nervosismo la seduta per le principali Borse europee che hanno più volte cambiato direzione. dopo che Francoforte ha annunciato di aver lasciato invariati i tassi d’interesse e ha confermato gli acquisti di asset per 20 miliardi al mese fino a dicembre (leggi qui).
Sull’azionario milanese scatta Nexi. Gli acquisti stanno premiando anche Fca che nelle scorse ore ha presentato il nuovo piano di rilancio per Maserati, basato su 16 novità di prodotto in quattro anni. In coda al listino si muovono i titolo del comparto energetico, con il calo del greggio che penalizza in particolare Tenaris. Deboli anche le utility e DiaSorin mentre viaggiano in ordine sparso le banche.
Buona la domanda per i BTp. Nel dettaglio il Tesoro ha emesso la settima tranche del BTp a tre anni scadenza 15/08/2023 per 3,25 miliardi a fronte di una richiesta pari a 5,004 miliardi. Il rendimento è sceso di un centesimo attestandosi allo 0,07%. Collocata anche la quinta tranche del BTp a 7 anni scadenza 15/09/2027: a fronte di richieste per 4,417 miliardi l’importo emesso è stato pari a tre miliardi mentre il rendimento, in rialzo di 3 centesimi sull’asta del mese scorso, si è attestato allo 0,75%. Intanto, si conferma in calo lo spread BTp/Bund sotto i 150 punti base.
L’euro risale ben oltre 1,18 $ ma pesa l’avvertimento del capo economista della Bce Lane che ha messo in guardia sui rischi di una moneta unica troppo forte. Torna a perdere terreno il greggio tra i timori della domanda e l’aumento delle scorte private negli Usa, con il Wti a 37,81 dollari al barile (-0,3%) e il Brent a 40,74 dollari (-0,2%).
di: Maria Lucia PANUCCI
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