
A causa della Brexit è a rischio la produzione di tre milioni fra auto e furgoni
A causa della Brexit il settore auto rischia perdite per 110 miliardi di euro in cinque anni. A lanciare l’allarme è stata l’ACEA, l’associazione europea di produttori di auto, secondo cui con il no deal gli scambi commerciali ricadranno sotto le regole del WTO, imponendo dazi del 10% per le auto e sino al 22% per i furgoni.
Secondo le stime dell’Associazione è a rischio la produzione di tre milioni fra auto e furgoni. Un duro colpo per un settore che impiega 14,6 milioni di persone e spende circa 60,9 miliardi di euro all’anno in innovazione. «La posta in gioco è alta per l’industria automobilistica europea. Dobbiamo assolutamente avere un ambizioso accordo commerciale UE-Regno Unito entro gennaio. Altrimenti il nostro settore, già in difficoltà per la crisi COVID, sarà ancora di più duramente colpito», ha affermato Eric-Mark Huitema, direttore generale di ACEA.
Gli fa eco Sigrid de Vries, segretario generale CLEPA, l’European Association of Automotive Suppliers. «Una Brexit senza accordo interromperebbe la catena di approvvigionamento automobilistica integrata e colpirebbe l’industria in un momento critico – ha spiegato. – L’impatto si farà sentire ben oltre i soli flussi commerciali bilaterali, traducendosi in una perdita di posti di lavoro e capacità di investimento. Il settore automobilistico è il più grande investitore in ricerca dell’UE con 60 miliardi di euro investiti ogni anno. Abbiamo bisogno di un accordo che mantenga la competitività globale del settore».
di: Maria Lucia PANUCCI
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