L’Europa frena
Wall Street apre in territorio positivo. Nei primi minuti di contrattazione il Dow Jones sale dello 0,83%, l’S&Pguadagna l’1,23% e il Nasdaq segna un +1,72%. Tra i titoli, Immunomedics vola di oltre +104%.
Le Borse europee procedono invece prudenti: dopo un avvio tonico, i principali listini hanno rallentato il passo. Del resto i dati sulla pandemia, in continua crescita, destano preoccupazione, così come la decisione di Isreaele di imporre un nuovo lockdown per tre settimane.
Piazza Affari, dopo una partenza al rialzo, ha azzerato i guadagni ed è scivolata (anche se di poco) in territorio negativo, facendo peggio degli altri listini del Vecchio Continente. Pesano le banche: la peggiore è Banco Bpm. Vanno male anche i colossi energetici di Eni ed Enel mentre Intesa Sanpaolo, dopo un avvio positivo, ha virato al ribasso, pur rimanendo sorvegliata speciale, non tanto perché venerdì scorso si è conclusa l’opas lanciata su Ubi, con adesioni che hanno sfiorato il 99%, ma più che altro perché in cordata con Euronext e Cdp ha presentato un’offerta non vincolante alla controllante Lse per avere Borsa Italiana (leggi qui).
Corrono invece Leonardo, Interpump e St.
Intanto sul fronte macro è stato annunciato che la produzione industriale nella zona euro a luglio ha registrato una brusca frenata rispetto al mese precedente: è rallentata a 4,1% dopo +9,5% di giugno. Tuttavia su base annua si è attenuata la caduta al 7,7% dal 12% di giugno. In Italia la produzione industriale di luglio è salita su base mensile del 7,4% dopo +8,2% di giugno. Su base annua ha registrato un ribasso dell’8,1% dopo -13,9% di giugno.
Sul fronte dei cambi l’euro si rafforza nei confronti del biglietto verde sia rispetto ai valori di questa mattina, sia rispetto a quelli di venerdì. Ha invece cambiato più volte la direzione di marcia il petrolio.
di: Maria Lucia PANUCCI
Ti potrebbe interessare anche: