Male anche l’Asia e i futures di Wall Street
Partenza in rosso per le principali Borse europee dopo l’esito della riunione della Federal Reserve di ieri. La Banca centrale americana ha deciso di mantenere i tassi d’interesse compresi tra lo zero e lo 0,25% fino al 2023, con l’obiettivo di un’inflazione al di sopra del 2% per qualche tempo, in modo da controbilanciare la stagnazione degli ultimi anni (leggi qui).
In passato, la prospettiva di tassi bassi per un lungo periodo ha stimolato più volte l’acquisto di azioni ma non è questo il caso. In avvio di contrattazioni il Dax di Francoforte lascia sul terreno l’1,51%, mentre il Cac40 di Parigi e il listino londinese Ftse 100 perdono rispettivamente l’1,4% e l’1,27 per cento.
Anche Piazza Affari è in rosso.Sul listino milanese, dove l’indice Ftse Mib cala dell’1,52% a 19.660 punti, Eni storna dello 0,77% a 7,592 euro con Saipem (-1,28% a 1,6635 euro) e Tenaris (-1,28% a 4,716 euro). Enel passa di mano a quota 7,482 euro (1,48%) nel giorno del cda che analizzerà l’offerta vincolante per il 50% della quota detenuta in Open Fiber formalizzata dal fondo Macquarie (guarda qui).
Tra gli industriali Fca cede l’1,74% a 10,624 euro con il mercato europeo dell’auto rimasto negativo durante l’estate per la crisi del coronavirus, con un calo del 18,9% per le immatricolazioni ad agosto, mese in cui l’Italia ha segnato la migliore performance nell’Ue (-0,4%).
Anche gli indici di Wall Street hanno chiuso ieri la giornata contrastati con una prevalenza in terreno negativo: +0,13% per il Dow Jones (unico sopra la parità), -0,46% per l’S&P 500, -1,25% per il Nasdaq e stamattina i futures sono in territorio negativo.
Va male anche per le Borse asiatiche, con Hong Kong al -1,41%, Shanghai al -0,75% e Tokyo al -0,67%. Oggi la Banca del Giappone (BoJ) ha deciso di mantenere stabile la politica monetaria. In una nota l’istituto centrale nipponico ha affermato che l’economia del Paese ha cominciato la ripresa ma è rimasta in una situazione grave per via dell’impatto della pandemia di Coronavirus.
In questo contesto il dollaro prende posizione su tutte le principali valute concorrenti, e sembra recuperare dal periodo di rally ribassista. L’euro scambia a 1,177 rispetto al biglietto verde, perdendo il -0,37%. Anche la sterlina britannica perde terreno, con cambio a 1,29 (-0,20%). La divisa americana è in crescita infine nei confronti dello yen giapponese: +0,02% a 104,96.
Continua il periodo di affanno per il petrolio, con l’indice Wti che scambia sotto la quota limite di 40 dollari al barile: 39,71 a -1,12%. In calo del -0,95% anche il Brent, con il prezzo dell’oro nero a 41,82 dollari al barile. Con il dollaro rafforzato, l’oro perde terreno e si allontana da quota 2.000 dollari l’oncia: il cambio è ora a 1.952 dollari (-0,93%).
La giornata di oggi è costellata da interessanti dati macro. Stamattina è atteso il valore della bilancia commerciale italiana di luglio, con il consenso a +3,8% su base mensile e -9,6% su base annua. A giugno i valori erano stati pari a +8,2% mensile e -13,7% annuale. Atteso anche l’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona relativo al mese di agosto: gli analisti pronosticano un -0,4% su base mensile e un -0,2% su base annua.
di: Maria Lucia PANUCCI
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