L’Europa è pallida
Nuovi cali per Wall Street dopo il dato relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione Usa che si è confermato peggiore delle attese. Il numero dei lavoratori che ha fatto richiesta per la prima volta per ottenere i sussidi di disoccupazione si è attestato a 870.000 unità, più alto delle 850.000 unità attese dagli economisti intervistati da Dow Jones.
Nei primi minuti di contrattazione il Dow Jones cede lo 0,17%, mentre l’S&P 500 lascia sul terreno lo 0,10%.
Le vendite si abbattono di nuovo e soprattutto sui titoli hi-tech. Fanno male Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Alphabet e Microsoft. A condizionare il sentiment le dichiarazioni di Donald Trump che, nel corso di una conferenza stampa indetta alla Casa Bianca, si è rifiutato di impegnarsi, in caso di sconfitta, a un trasferimento pacifico dei poteri a favore dello sfidante Joe Biden, candidato democratico all’Election Day.
Le Borse sono pallide anche in Europa. A Piazza Affari il FTSE MIB ha perso il 3,8%, portandosi al di sotto dell’importante soglia dei 19 mila punti. Qui sono deboli i titoli del comparto petrolifero, risentendo anche dell’andamento nervoso del valore del greggio. Ad ogni modo Tenaris e Saipem, dopo un’iniziale sbandata con cali del 6% circa, hanno recuperato, riducendo le perdite al di sotto del 2%. Eni ha addirittura azzerato le perdite. Debole St, mentre in evidenza è Atlantia che, dopo un avvio in rosso, ha invertito la rotta e iniziato a guadagnare punti. Il cda della holding ha dato il via alla scissione di Autostrade per l’Italia, di cui ha il controllo, primo passo per la vendita della società concessionaria dei servizi autostradali a Cdp o ad altri investitori (leggi qui).
Prosegue il rafforzamento del biglietto verde, considerato un bene rifugio. L’euro-dollaro si attesta in area 1,1653. Complice anche il movimento valutario, perde quota il valore dell’oro per il quarto giorno consecutivo. Il metallo giallo si attesta a 1852 dollari l’oncia (-0,59%). Segno meno anche per il petrolio con il Brent a 41,49 dollari al barile.
di: Maria Lucia PANUCCI
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