
La prudenza nelle spese mette a rischio il sistema economico del Paese
Riduzione delle spese e incremento della liquidità sono gli strumenti su cui gli italiani fanno affidamento nel post lockdown.
Seppure il 51% della popolazione è riuscita a non intaccare i propri risparmi riducendo le spese è altrettanto vero che un buon 37% ha subito una drastica riduzione del saldo del proprio conto corrente. Perciò i cittadini prediligono la prudenza e questo ha una ricaduta negativa sulla crescita economica italiana.
Un Paese che non spende è un Paese che non cresce. Dei 4.445 miliardi di euro risparmiati dai contribuenti secondo la Banca d’Italia, una buona parte è congelata nei conti, in depositi vincolati con bassi rendimenti, in polizze e in fondi pensione. Il 64% degli italiani non ha alcun investimento attivo e chi lo ha per il 24% lascia un decimo dei risparmi nel conto.
Le motivazioni dietro questo comportamento particolarmente ansioso sono da ricercare nel rapporto conflittuale con la burocrazia statale e nella scarsa fiducia verso lo Stato. Secondo l’indagine condotta da Noto Sondaggi oltre la metà degli investitori ritiene che ci siano costi occulti di gestione e che le commissioni siano troppo alte. Il 55% non si fida del mercato azionario, il 60% delle banche e il 49% non crede nella ripresa dell’economia tricolore. C’è scarsa fiducia anche sull’efficacia del cashback.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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